Prima la rapina poi l’omicidio: sospettava che il complice volesse pentirsi

Risolto dai carabinieri un delitto del 2017 interno al clan Cipriano di Bitonto. In manette un 37enne, presunto killer dell’albanese Edvin Sadiku.

Bari – Dopo sette anni dai fatti, i carabinieri hanno arrestato un uomo di 37 anni originario di Bitonto, accusato dell’omicidio di Edvin Sadiku, cittadino albanese ritenuto affiliato al clan Cipriano di Bitonto. Sadiku, che all’epoca aveva 33 anni, era stato trovato morto nel 2017 in una zona rurale nelle campagne di Binetto. L’arrestato deve rispondere di omicidio volontario premeditato, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco, aggravati dall’uso del metodo mafioso e dall’intento di agevolare un’organizzazione criminale.

Stando alla ricostruzione del Giudice per le Indagini Preliminari (Gip), la sera del 3 febbraio 2017, intorno alle 19, Sadiku e l’indagato avrebbero commesso una rapina a mano armata ai danni di un uomo. La vittima sarebbe stata tamponata con l’auto, costretta a scendere dal veicolo e colpita alla testa con il calcio di una pistola, prima di essere derubata della macchina. Successivamente, i rapinatori si sarebbero diretti verso una zona di campagna a Binetto, dove l’indagato avrebbe sparato almeno 12 colpi di arma da fuoco contro Sadiku, colpendolo in sei punti tra collo e testa.

Secondo quanto stabilito dal Gip, la decisione di eliminare Sadiku sarebbe stata assunta dal killer, che risultava essere il capoclan, con l’intento di prevenire una possibile collaborazione del complice con le autorità, che avrebbe potuto svelare crimini gravi commessi dai vertici dell’organizzazione. Un’eventualità che avrebbe potuto comportare condanne pesanti o persino la dissoluzione del gruppo criminale. Per tali motivi, l’accusa ha riconosciuto l’aggravante legata al metodo mafioso.

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