Il sottosegretario alle Infrastrutture rende omaggio anche ai soldati impegnati all’estero, in particolare nella missione Unifil in Libano.
Salerno – L’XI edizione del premio internazionale “Nassiriya per la pace”, che si è svolta a Marina di Camerota, ha visto tra i premiati anche il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Tullio Ferrante. “Dedico questo premio – ha detto Ferrante – al presidente Berlusconi, illuminato statista ed uomo di Pace, colui che più di qualsiasi altro leader mondiale ha lavorato alacremente per la pace nel mondo, avvicinando la Federazione Russa all’Occidente con la storica stretta di mano a Pratica di mare tra George W. Bush e Vladimir Putin che pose fine alla guerra fredda, scongiurando un disastroso conflitto in Georgia nel 2008 e cercando sino all’ultimo di far desistere capi di stato e di governo dall’avventata aggressione alla Libia”.
E ancora il sottosegretario di Fi, “il Presidente Berlusconi ci ha lasciati con il grande cruccio del conflitto in Ucraina, suo pensiero costante e fonte di profonda angoscia. Questo premio è per lui, missionario di pace, di
giustizia, di democrazia e di libertà”. Questa la motivazione del premio “Nassiriya per la pace”: “Fedele ai più alti valori di lealtà e dedizione al servizio del Paese, in possesso di esemplari qualità morali e di attaccamento al dovere. Per aver contribuito alla valorizzazione delle bellezze artistiche, storiche e ambientali dell’Italia con politiche mirate al miglioramento delle infrastrutture, della comunicazione e dell’immagine. Per l’impegno e la passione che profonde quotidianamente, con assoluta serietà e discrezione, allo scopo di rendere più bella e sicura la nostra Nazione”.
Nel ringraziare l’associazione Elaia e il suo presidente Vincenzo Rubano, il sottosegretario ha voluto omaggiare “le vittime di Nassiriya, che hanno sacrificato la vita per difendere i valori della libertà e della democrazia, i soldati italiani caduti nell’adempimento del proprio dovere e i nostri militari quotidianamente impegnati nelle operazioni di pace all’estero, in particolare le truppe italiane schierate nell’ambito della missione Unifil in Libano che in questi giorni sono state oggetto di gravissimi attacchi”.
Nel 2022 si era infatti parlato di Silvio Berlusconi come possibile mediatore con Vladimir Putin per far cessare il conflitto in Ucraina. Mosca aveva fatto sapere di essere pronta ad accogliere con favore qualsiasi sforzo per la pace, attraverso una dichiarazione del portavoce del Cremlino. Anche Antonio Tajani, sempre nel 2022, aveva rilanciato il profilo del Cavaliere per una mediazione tra i due Paesi, considerando l’autorevolezza del Cav e i rapporti con Putin. “Berlusconi è già stato capace nel 2002 di mettere attorno al tavolo Putin e Bush, non cedendo alla Russia ma facendo sì che Mosca si avvicinasse alla Nato e all’Occidente”, aveva ricordato Tajani.