Nella sala della Regina sfilano i vip, c’è anche Iva Zanicchi che sorride: “Quando c’è la Meloni tutti corriamo”. Bonelli: “Un mercimonio”.
Roma – “Voglio un premier forte, molto forte”. Il governo suona, Pupo canta. Il cantante ha risposto alla chiamata dell’esecutivo e si presenta alla Camera, nella sala della Regina, insieme a Iva Zanicchi. Sono i volti più noti e ricercati invitati ad assistere al convegno ‘La Costituzione di tutti. Dialogo sul premierato’. La madre delle riforme, la definisce Giorgia Meloni. Per renderla più pop il ministro dello Sport Andrea Abodi e il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi si sono messi al telefono nei giorni scorsi invitando atleti e cantanti. Volti noti che hanno accettato di passare un pomeriggio alla Camera per ascoltare professori e tecnici dissertare di elezione diretta del premier.
“Il nome premierato mi piace”, assicura ‘l’aquila di Ligonchio’. Zanicchi, già eurodeputata con Forza Italia e Pdl (“Berlusconi in politica l’hanno ucciso, ma io non rinnego amore e affetto per lui. Pensate come volete, io me ne frego, la penso così”), è la prima ad arrivare. Con lei c’è Pupo. Poco dopo Amedeo Minghi (“Anch’io mi sono stupito dell’invito”). Ecco Filippo Magnini, campione del mondo di nuoto. Flash e telecamere sono più per loro che per le autorità. Abodi, appunto, poi il ministro Schillaci, gli ex Angelino Alfano e Paola Severino, il sottosegretario alla presidente del Consiglio Alfredo Mantovano.
Arrivano alla spicciolata, in attesa che faccia l’ingresso in sala la premier, di bianco vestita. “Quando c’è la Meloni tutti corriamo”, sorride Zanicchi. Perché è stata invitata? “Anch’io me lo chiedo. Qui ho tanti amici, come Alfano, e sono curiosa, voglio capire, l’ignoranza non paga”. Una prima idea se l’è fatta: “Il nome premierato mi piace. Dicono che snellirà tutto, diamo più potere al presidente”. Le chiedono quale canzone dedicherebbe alla premier. Cantami, o diva, di Giorgia Meloni: “Riva bianca, riva nera…”, solfeggia
Iva Zanicchi. Ehm, il colore…è una metafora? “Sono due rive nemiche- precisa la cantante e conduttrice tv- che poi nell’attimo supremo della morte si trovano, il capitano e il soldato si trovano e muoiono insieme. E’ una canzone attuale perché parla di guerra”.
A proposito, laggiù c’è Pupo. “Putin? Non lo conosco, non l’ho mai incontrato in vita mia. Non mi ha mai
pagato Putin. Sono totalmente convinto che sia giusto continuare ad avere rapporti con la Russia anche di lavoro, ma non mi parlate di Putin che non lo conosco”. Scherza? “No, giuro. L’ultima volta ho cantato al Cremlino e lui non c’era”. Del presidente russo ha comunque stima, nonostante tutto. “Pupin”, lo apostrofa qualcuno in sala. Ride, non gli dispiace. Stavolta a lui, abituato a palchi e platee ben più affollate, tocca fare il gruppo spalla: intrattenere i cronisti in attesa della premier. Non si tira indietro: “Io sono per il premier forte, molto forte”.
Questa volta c’è carne al fuoco per commentare per il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli. “Lo sponsor della riforma del premierato della Meloni è Pupo colui che mentre la Russia bombardava la popolazione Ucraina cantava senza problemi a Mosca. E oggi lo stesso Pupo è in prima fila per sostenere la riforma del premierato di Meloni, che propone un svolta presidenzialista che riduce i poteri del Presidente della Repubblica. Pupo guarda alla Meloni per avere una premier forte
allo stesso modo di come sostiene Putin. Lo ribadisco, questa riforma è un mercimonio: Giorgia Meloni incassa il premierato e Salvini si prenderà l’autonomia differenziata”.