Pozzolo torna in tribunale per il caso dello sparo di Capodanno, parlano i testimoni

In Aula a Biella Luca Campana, ferito dal proiettile, l’ex capo scorta di Delmastro e due carabinieri. Verrà nominato un altro esperto balistico.

Biella – Il deputato Emanuele Pozzolo torna in tribunale a Biella per il processo per lo sparo avvenuto nella notte di Capodanno del 2024 a Rosazza, aperto lo scorso 25 febbraio. A carico del deputato ci sono i reati di porto abusivo di armi e uso di munizionamento da guerra. La pm Paola Francesca Ranieri ha chiesto che vengano ascoltati Luca Campana, rimasto ferito dallo sparo, che successivamente ha accettato un risarcimento e rimesso la querela nei confronti di Pozzolo. E oggi è stato il giorno in cui i testimoni hanno sfilato in Aula.

Per Luca Campana, che nel ricostruire la serata si è commosso fino alle lacrime, il piccolo revolver al momento dello sparo era “in mano a Pozzolo” e Pablito Morello – ex caposcorta del sottosegretario alla giustizia, Andrea Delmastro e suocero di Campana – non avrebbe fatto nessuna mossa verso l’arma. Simile, ma non eguale in tanti piccoli dettagli la ricostruzione dell’ex caposcorta di Delmastro, Morello dichiara di aver fatto un gesto verso la pistola ma di non averla mai toccata. Tra i testi anche due carabinieri tra cui il maresciallo capo Alessandro Tarantini che ha coordinato le indagini. A lui il pm Paola Francesca Ranieri ha chiesto di riepilogare le attività svolte. Corsaro gli ha contestato di aver chiesti i vestiti a Pozzolo “per un deputato questo corrisponde a una perquisizione indiretta e ci vuole l’autorizzazione a procedere del parlamento”. Sull’operato della Scientifica ha rimarcato l’uso di un solo tampone stub per entrambe le mani e uno per tutti i vestiti.

Corsaro ha chiesto che vengano ascoltati il consigliere regionale Davide Zappalà, lo stesso Zani e Delmastro, tutti e tre presenti alla festa tra il 31 dicembre 2023 e il 1 gennaio 2024. L’unica novità emersa nella prima udienza del processo al deputato vercellese arriva sul finale. Quando la giudice Cristina Moser annuncia che, essendo le due perizie sui proiettili con cui era caricata la pistola dell’onorevole totalmente contrastanti, nominerà un suo esperto, il campano Felice Nunziata. L’investitura verrà formalizzata tra dieci giorni in un’apposita udienza e sarà probabilmente il suo responso a decretare buona parte del destino di Pozzolo.

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