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Pozzolo Campana pistola

Pozzolo: “Ai pm ho confermato ciò che ho sempre detto”, è guerra tra periti

Il deputato ha presentato una settantina di querele per diffamazione e calunnia, ma anche Morello e il perito Sorropago sono al contrattacco.

Vercelli – “Davanti ai magistrati ho semplicemente confermato tutto quello che ho sempre detto fin
dal primo momento, e fin dal primo verbale”. Così Emanuele Pozzolo, il deputato di Fdi nel mirino della Procura di Biella avrebbe detto ai pm che l’autore dello sparo avvenuto a Capodanno a Rosazza era Pablito Morello, ex caposcorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Sul fatto che Morello, starebbe valutando di denunciarlo per calunnia, Pozzolo afferma: “A Morello non ho nulla da dire né da rispondere”. 

Ma intanto, mentre la Procura biellese sta valutando i contenuti della deposizione resa lunedì dal deputato di Fratelli d’Italia, per decidere se e in che termini depositare la richiesta di rinvio a giudizio, a surriscaldare il clima di un procedimento già molto delicato, arrivano gli echi delle forti contrapposizioni tra i protagonisti diretti e indiretti della vicenda cominciata la notte di Capodanno a Rosazza. Contrapposizioni così acute da far emergere la possibilità di esposti e querele. Di querela per calunnia, ad esempio, parla con i cronisti Pablito Morello, oggi agente di polizia penitenziaria in pensione e all’epoca dei fatti capo della scorta del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro.

Emanuele Pozzolo

Morello è stato indicato da Pozzolo, proprio nell’interrogatorio di lunedì, come responsabile dello sparo
che ha ferito alla coscia il 31enne Luca Campana, genero dello stesso Morello. Un’ipotesi arrivata quattro mesi dopo l’evento, che ovviamente il diretto interessato respinge, fino a volersi tutelare con una denuncia nei confronti del parlamentare. E la possibilità di un esposto o querela nei confronti di Luca Soldati – il consulente della difesa di Pozzolo – sarebbe in queste ore al vaglio dei legali di Raffaella Sorropago, il perito balistico incaricato dal Pubblico Ministero.

La dottoressa Sorropago – come peraltro si legge con chiarezza nelle prime righe delle controdeduzioni
depositate agli atti lo scorso venerdì
– ritiene che l’espressione “non ammissibile o lecito” riferita nella perizia di Soldati al metodo dell’indagine tecnico-scientifica da lei utilizzato sia “privo di qualsivoglia riscontro scientifico”, e di conseguenza sia offensivo. Da qui l’idea di proporre una querela o un esposto che l’esperta avrebbe sottoposto all’esame del suo avvocato. Anche Pozzolo va al contrattacco e annuncia di avere presentato una settantina di querele “per diffamazione, calunnia ed esternazioni che ho ricevuto a partire da gennaio”. Il parlamentare si riferisce soprattutto a post e commenti sui social, “in netta prevalenza” ma anche ad affermazioni pubblicate dagli organi di informazione.

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