Ponte sullo Stretto troppo basso? L’ad chiarisce: “Le navi riescono a passare”

Per il presidente di Federlogistica parte del traffico su acqua cambierà le proprie rotte perché il “franco navigabile” non è abbastanza alto.

Roma – Ieri l’allarme del presidente di Federlogistica Luigi Merlo: il Ponte sullo Stretto sarebbe “troppo basso per le navi da crociera”, con i nuovi dubbi dei tecnici del progetto. Oggi l’annuncio immediato dell’amministratore delegato della Società Stretto di Messina Pietro Ciucci: “Il progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto arriverà entro fine anno”. L’altalena ponte sì-ponte no prosegue. Ma Ciucci assicura che il progetto esecutivo annunciato per l’estate, slitterà quindi a dopo novembre quando ci dovrebbe essere l’approvazione del Cipess. Prima però arriverà la valutazione di impatto ambientale – spiega – e Stretto di Messina si prenderà più dei 30 giorni previsti per rispondere alle oltre 200 integrazioni richieste dal Ministero dell’Ambiente.

“La procedura prevede anche la possibilità di chiedere una proroga – afferma l’amministratore delegato – Stiamo studiando la possibilità di effettuare ulteriori analisi sul campo che ci consentirebbe di andare anche oltre quello che è previsto dalla legge, in modo da dare la migliore risposta possibile alle osservazioni fatte dal Mase”. Ieri Merlo, che per altro non ha espresso una posizione pregiudizialmente contraria all’opera, aveva osservato che però che “è troppo bassa per le navi da crociera e i container. Ce ne sono di alte più di 68 metri: per come è progettato adesso, non ci passano”.

E aveva aggiunto: “Essendo a campata unica il ponte ha una struttura curvilinea, che creerebbe un problema di manovrabilità. Infatti i 65 metri di massima altezza, l’opera li raggiungerebbe solo nella parte più alta, perché verso le due sponde il cosiddetto “franco navigabile” si riduce. Ma Ciucci assicura che entro fine anno il progetto esecutivo sarà ultimato. Contro l’ad della Società Stretto di Messina si scaglia il deputato di Avs Angelo Bonelli: “Ciucci dovrebbe dire la verità agli italiani, e gli chiediamo di farlo in Parlamento”.

In questo momento, fa notare Bonelli, “le falle del progetto del ponte sullo Stretto di Messina stanno emergendo una dopo l’altra, inclusa la questione dell’altezza del ponte. Tutto questo deriva da un problema
fondamentale: la progettazione è stata concepita decenni fa, in un’epoca in cui il mondo era diverso. Da allora, ci sono stati importanti sviluppi negli studi sismologici, e le navi sono diventate più grandi e più alte”. E ancora, il deputato dei Verdi, chiede “a cosa serve un ponte che non può essere utilizzato per il trasporto? Il progetto si trasformerebbe in una cattedrale nel deserto”.

Ciucci evidenzia però come “la quasi totalità delle navi portacontainer solca il Mediterraneo dopo avere attraversato il Canale di Suez e, quindi, dopo essere transitate al di sotto dell’Al Salam Bridge, il cui franco navigabile è inferiore ai 72 metri che saranno disponibili sullo Stretto di Messina”. Se non avranno problemi prima, spiega, non li avranno neanche nel passare sotto il futuro Ponte. E “analogo discorso per il franco navigabile vale anche per i ponti sul Bosforo diretti al Mar Nero”, ha concluso.

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