L’accordo tra Stretto di Messina ed Eurolink prevede sanzioni fino a 1,5 miliardi per lo Stato in caso di recesso. Bonelli: “Anomalo firmare prima del parere della Corte dei Conti”.
Messina – È stato siglato il contratto definitivo tra la società Stretto di Messina e il consorzio Eurolink per la realizzazione del ponte sullo Stretto. L’atto aggiuntivo, concordato nei giorni scorsi e firmato lo scorso 5 agosto, introduce un sistema di penali che coinvolge entrambe le parti: sanzioni per la parte pubblica in caso di mancato rispetto degli impegni per la realizzazione dell’opera, con cifre che secondo l’opposizione potrebbero superare il miliardo e mezzo di euro, ma anche per i privati.
La novità principale dell’accordo riguarda proprio l’introduzione di penali anche a carico del contraente generale. Come confermato dalla società Stretto di Messina a Repubblica, “in caso di blocco dei lavori per responsabilità di Stretto di Messina ovvero nel caso di recesso da parte della Società, la misura della penale che sarebbe applicata è pari al 5% dei lavori non eseguiti fino ad un massimo dei quattro quinti del valore del contratto”. Si tratta, precisa la società, “della metà del valore (10 per cento) previsto dall’articolo 123 del Codice Appalti”.
Divergenze sui numeri delle penali
Mentre secondo l’opposizione la penale prevista per lo Stato in caso di recesso del contratto ammonterebbe a quasi 1,5 miliardi di euro, la società Stretto di Messina sostiene che la cifra sarebbe, in base al contratto, meno della metà di questa stima.
Dal canto suo, anche Eurolink dovrà fare i conti con penali significative. “A ulteriore tutela dell’interesse pubblico”, spiega la società guidata dall’amministratore delegato Pietro Ciucci, “l’atto aggiuntivo prevede penali anche a carico del contraente generale in caso di inadempimenti contrattuali che possono arrivare a superare ampiamente il milione di euro per ogni giorno di ritardo”. È inoltre prevista “una cauzione di oltre 650 milioni di euro a garanzia degli impegni del contraente generale in caso di inadempimento”.
Le polemiche politiche
Il contratto ha già sollevato interrogazioni parlamentari. Angelo Bonelli, co-portavoce di Alleanza Verdi e Sinistra, definisce “anomalo” che l’accordo, che impegna lo Stato a una spesa complessiva di 13,5 miliardi di euro, sia stato firmato senza attendere la registrazione della Corte dei Conti della delibera del Cipess che autorizza la spesa.

“Le risposte di questi giorni evidenziano un’indifferenza rispetto alle procedure”, protesta Bonelli. “Firmare un contratto, che impegna lo Stato oltre 13,5 miliardi prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e prima del parere della Corte dei Conti è un atto di non rispetto delle istituzioni che sono chiamate a dare un parere. Il messaggio è chiaro: noi abbiamo deciso, voi non potete che siglare”.
La Stretto di Messina assicura che “per la massima trasparenza che ha sempre contraddistinto l’agire della società, i principali aspetti dei nuovi contratti con il contraente generale, il project manager consultant e il monitore ambientale, saranno pubblici”.