Il via libera del Cipess al progetto riaccende le tensioni: la sindaca Giusy Caminiti fa il punto su espropri, impatti sociali e rischio isolamento del centro urbano.
Reggio Calabria – Il recente via libera del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) al progetto del ponte sullo Stretto di Messina ha suscitato una forte reazione istituzionale da parte di Villa San Giovanni, il comune calabrese punto nevralgico per gli imbarchi verso la Sicilia e destinato a ospitare una delle due testate del ponte.
In una nota ufficiale, la sindaca Giusy Caminiti, insieme alla giunta e alla maggioranza del Consiglio comunale, ha lanciato un appello che suona come un grido di allarme: “C’è a rischio la sopravvivenza della città di Villa San Giovanni”. La preoccupazione riguarda l’impatto che il maxi-cantiere, propedeutico alla realizzazione dell’opera, avrà sul tessuto urbano e sociale della città, con espropri imminenti, divisione fisica del territorio comunale e assenza di un’adeguata pianificazione preventiva.
La sindaca ricorda come il Comune abbia sempre espresso contrarietà al progetto nella sua forma attuale, e sottolinea come il Consiglio comunale avesse già chiesto una fase di studi approfondita, che avrebbe potuto permettere alla città di prepararsi per tempo. Al contrario, l’approvazione del Cipess sembra ora aprire le porte all’avvio delle procedure di esproprio, senza che vi sia ancora stato un progetto esecutivo formalmente approvato.
Caminiti si fa anche portavoce della preoccupazione degli espropriandi, cittadini e famiglie che rischiano di perdere la casa o le proprie attività economiche. Il comunicato evidenzia come la città sia del tutto impreparata ad affrontare un cantiere di proporzioni storiche, con attività preliminari che dureranno almeno due anni e che coinvolgeranno profondamente l’intero assetto urbano.
Non si tratta solo di un’opposizione ideologica: il Comune chiede strumenti concreti di programmazione e partecipazione, come l’accordo di programma e l’accesso agli atti deliberativi del Cipess, per poter esercitare pienamente i poteri riconosciuti dalla legge agli enti locali, e garantire così trasparenza, legalità e tutela dei cittadini.