Poche gocce danno una bellissima sensazione di leggerezza respiratoria infatti queste fragranze rendono i polmoni più funzionali e sani, il loro profumo stimola il nostro umore specie quando siamo nervosi o depressi
La primavera è arrivata ma le giornate sono fresche. In attesa che si spalanchino le finestre è buona cosa profumare l’ambiente con incensi e profumi naturali, anche perché tutti gli altri sono quasi sempre derivati del petrolio. Alcune essenze naturali hanno anche una funzione igienizzante, come il timo, l’origano, i chiodi di garofano ed altri di minore capacità antibiotica ma anche antivirale. Sono numerose le persone che hanno in casa diffusori ad ultrasuoni in cui inseriscono acqua e profumi ma pochi sanno che questo apparecchio può essere utilizzato come quello per l’aerosol ovvero aspirando i vapori vicino al nebulizzatore. In questo modo non occorre comprare l’apparecchio specifico quindi non lo usate solo quando avete la bronchite.
La formula terapeuticamente migliore per fare un ottimo suffumigo è questa: una goccia di origano o di timo, due di garofano e tre di eucalipto, e magari due di menta. In tempi in cui 49.000 persone in Italia muoiono ogni anno di batteri resistenti agli antibiotici, gli oli essenziali sono strumento terapeutico importante perché i microbi non riescono ad adattarsi geneticamente a questi farmaci naturali. Usarli anche solo in via preventiva diventa interessante, oltre che piacevole. L’efficacia antibiotica importante è limitata in realtà a pochi oli, anche se quasi tutti danno un qualche risultato. I più gradevoli, senza costi eccessivi, sono l’eucalipto, finocchio, geranio (buonissimo), pino, lavanda, anice, arancio dolce, eucalipto, lemongrass, mandarino e menta. Poche gocce danno una bellissima sensazione di leggerezza respiratoria infatti queste fragranze rendono i polmoni più funzionali e sani, in oltre l’ottimo profumo stimola il nostro umore specie quando siamo nervosi o depressi. Ci sono anche i diffusori a candelina ma non bruciano bene la “cera” chimica perché la fiamma è troppo piccola e le sostanze incombuste sono sempre un po’ tossiche.