Sei pusher in manette, ristoranti chiusi a Trastevere e latitante europeo beccato con un’auto rubata.
Roma – I piani straordinari di controllo del territorio, predisposti nell’ultima settimana dalla Questura sulla base di quanto condiviso in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, si sono sviluppati a raggiera su tutta la Capitale, dalle aree centrali di maggior afflusso turistico alle periferie, senza tralasciare i punti nevralgici di approdo alla città.
A seconda di ciascuna area, l’obiettivo si è concentrato su focus specifici “tarati” sulle peculiarità del tessuto urbano. Partendo dalle stazioni Termini e Tiburtina, l’attività dei Commissariati di San Lorenzo, Porta Pia, Viminale e Castro Pretorio è stata orientata principalmente al ripristino del decoro urbano, secondo una strategia che mira ad intervenire a monte sulle forme di microcriminalità che proliferano proprio lì dove trovano spazio fenomeni di marginalità sociale.
Muovendo da quest’obiettivo, i quotidiani interventi di rimozione di masserizie, rifiuti e baracche di fortuna si sono concentrati, in particolare, lungo le mura Aureliane e del Verano e in zona Porta Tiburtina, senza trascurare l’area gravitante intorno alla fermata metropolitana Barberini. Operazioni analoghe sono state messe in campo dagli agenti del III Distretto Fidene Serpentara nei quartieri Sacco Pastore, Talenti e Montesacro.
Nel cuore della movida, a Trastevere, l’attenzione rivolta alla malamovida è stata affiancata da controlli mirati degli agenti del Commissariato di zona agli esercizi commerciali. A fronte delle gravi carenze igienico sanitarie riscontrate, e delle ulteriori condizioni di rischio per i lavoratori assunti, sono state chiuse due attività di ristorazione.
Nella cornice della stessa attività, sono scattate altresì due denunce nei confronti di ristoratori che vendevano merce surgelata “spacciandola” per fresca. Nei confronti dei titolari sono state elevate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di 42.000, 00 euro.

Sul fronte della criminalità diffusa e dello spaccio di stupefacenti, il faro della Questura si è spostato poi sulla periferia est della Capitale. Da Tor Bella Monaca, a Torre Angela, alla borgata Finocchio, sono otto le persone finite nel mirino tra pusher, violenti e “pendolari” del furto.
Dai corrieri “on the road” agli “stanziali” dei muretti, sono sei gli spacciatori arrestati e ora gravemente indiziati del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Due di loro sono stati sorpresi in via dei Cochi a bordo di un’auto su cui trasportavano 17 grammi di cocaina già ripartita per la vendita al dettaglio.
Altri tre, invece, avevano preso in “comodato d’uso” un muretto adiacente alle cantine di uno stabile in viale Santa Rita da Cascia, “reinventandolo” come deposito per la droga da smerciare. Gli agenti li hanno colti di sorpresa nel pieno della loro operatività.
Seguendo un sistema rodato in stile “catena di montaggio”, una volta che il primo, posizionato nella piazza, aveva concordato con il cliente l’ordinativo ed il prezzo, lo indirizzava verso un’utilitaria, dove un secondo complice era in attesa del corrispettivo. Solo dopo aver ricevuto la somma di denaro, entrava in azione il terzo, posizionato sul muretto, pronto ad estrarre da una lastra di metallo la droga da consegnare all’acquirente. Per tutti e tre è scattato immediatamente l’arresto. Dal nascondiglio sono stati altresì stanati 69 involucri termosaldati di cocaina.
L’altro corriere “on the road” è stato bloccato, invece, alla guida su via Casilina. Restio a sottoporsi al controllo della polizia, l’uomo ha prima ingaggiato un inseguimento e, successivamente, provato a reagire alla presa degli arresti. È ora gravemente indiziato anche del reato di resistenza a Pubblico ufficiale.
Del medesimo reato dovrà rispondere il quarantaseienne rumeno, che, allontanatosi dalla sua abitazione dopo una lite nata coi coinquilini, aveva tuttavia minacciato e aggredito gli agenti intervenuti in suo soccorso per calmarlo.

Non è sfuggito ai controlli del Distretto di zona neppure un pendolare nel furto, latitante da appena due mesi a seguito dell’emissione nei suoi confronti di un mandato d’arresto europeo dalle Autorità francesi. L’uomo, rintracciato in via Borghesiana, viaggiava a bordo di un’auto rubata, risultata intestata ad una società di noleggio.
Il bilancio finale delle singole operazioni è di 1500 persone. La “morsa” sulla Capitale proseguirà senza soluzione di continuità dal centro alle periferie, con un’attenzione calibrata sui singoli fenomeni che insistono sui diversi anelli del tessuto urbano.