Le ipotesi sul secondogenito del Cav sono sempre più insistenti: potrebbe prendere il controllo di Forza Italia, seguendo le orme del padre.
Roma – Pier Silvio Berlusconi si preparerebbe al grande passo, ricalcando così le orme del padre? Si rincorrono sempre di più le voci di una possibile “successione” alle gesta del Cavaliere. Una notizia tornata a circolare quella sulla “discesa in campo” proprio per parafrasare Silvio Berlusconi, del suo erede in politica. Voci che rimbalzano da un organo di stampa all’altro all’indomani dell’emissione del francobollo commemorativo in occasione del compleanno del Cavaliere. C’e’ chi ritiene possibile un ingresso ufficiale in politica tra il 2025 e le prossime elezioni politiche. Ma fonti assicurano all’Adnkronos che i retroscena partoriti dalla stampa sono “assolutamente fantasie” e che “nulla si è mosso dall’ultima smentita” fatta dallo stesso Pier Silvio.
Il “fascino della politica” c’è, aveva detto il secondogenito dell’ex premier nel luglio scorso, durante la presentazione dei palinsesti Mediaset, puntualizzando tuttavia la sua intenzione di proseguire il suo impegno da imprenditore e bollando come una “balla assoluta” l’aver commissionato sondaggi su di lui e sulla politica. Su alcuni quotidiani intanto in queste ore si fanno i nomi degli uomini che sarebbero vicini a Pier Silvio per un eventuale progetto politico, forse ricalcando lo schema del padre che convinse il giornalista Paolo Del Debbio a scrivere il primo programma di Forza Italia.
Tra questi Niccolò Querci, ex capo segreteria di Silvio Berlusconi oggi nel cda di Mediaset. Viene poi fatto il nome di Massimo Doris, figlio del fondatore di Mediolanum: ”Amo il mio lavoro di imprenditore e banchiere -dice all’Adnkronos- e proprio per questo escludo in modo categorico un mio coinvolgimento in politica oggi e in futuro”. Tra i personaggi tirati in ballo c’è anche Gerry Scotti, mattatore delle trasmissioni Mediaset, con un passato in politica nelle file del Psi di Bettino Craxi. L’entourage del famoso conduttore, contattato
dall’AdnKronos, assicura che quelle circolate non sono neanche indiscrezioni: “Gerry -rispondono ironizzando – accetterebbe ruoli solo dal Papa in su”.
Certo è che l’eventuale discesa in campo di Pier Silvio Berlusconi potrebbe ridisegnare gli equilibri del centrodestra, con implicazioni per l’alleanza tra il partito di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Il suo ingresso potrebbe portare una ventata di novità nel partito, inserendo volti nuovi per rinfrescare la formazione politica fondata dal padre nel 1994. Il rampollo potrebbe approfittare di una sconfitta del centrodestra al referendum sull’autonomia per ripercorrere le orme del padre: mettere in piedi una nuova Forza Italia, aperta a diritti e minoranze, europeista e atlantista.
A quel punto, le elezioni anticipate sarebbero inevitabili. È ormai chiaro che il governo Meloni non cadrà mai per mano dell’opposizione, spompata e inetta, ma solo attraverso un’implosione dell’alleanza di centro destra. La diffidenza di Marina, terrorizzata dall’ipotesi che il fratello finisca fagocitato da battaglie mediatiche e giudiziarie, come il padre. L’ad di Mediaset per ora si concentra per sulla rivoluzione tv annunciata che ridisegnerà il volto editoriale dell’azienda che con Mfe punta a creare un player paneuropeo per far fronte alla concorrenza dei big del web.