Il figlio del Cavaliere smentisce le voci su una possibile discesa in campo: “Il mio lavoro in Mediaset non è finito, è un momento cruciale”.
Roma – “Non ho nessuna intenzione di scendere in politica”, “c’è un governo stabile che sta facendo bene”. Così Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato del gruppo MFE-Mediaset, sulle continue voci di una discesa in campo degli eredi del Cavaliere. “Voglio continuare a fare il mio mestiere e amo Mediaset – ha spiegato nel corso di un incontro con la stampa per fare un bilancio sulla stagione televisiva -, e penso che il mio lavoro non sia finito, anzi. E’ un momento bello di risultati in Italia, ma è un momento complicato e cruciale dal punto di vista dello sviluppo. Io rimango qua”.
“Secondo – ha proseguito – non ritengo serio improvvisarsi dall’oggi al domani e terzo, che forse è la cosa più importante, c’è un governo, c’è un governo stabile e che sta facendo bene. Soprattutto guardandosi attorno, vedendo quello che sta succedendo in Francia e Germania, sta facendo bene in un momento molto complicato, sta provando a fare il meglio possibile”. A ottobre, già all’indomani dell’emissione del francobollo commemorativo in occasione del compleanno del Cavaliere si era parlato della discesa in campo di Pier Silvio. C’e’ chi ritiene possibile un ingresso ufficiale in politica tra il 2025 e le prossime elezioni politiche. Ma fonti avevano assicurato all’Adnkronos che i retroscena partoriti dalla stampa sono “assolutamente fantasie” e che “nulla si è mosso dall’ultima smentita” fatta dallo stesso Pier Silvio.
Il “fascino della politica” c’è, aveva detto il secondogenito dell’ex premier nel luglio scorso, durante la presentazione dei palinsesti Mediaset, puntualizzando tuttavia la sua intenzione di proseguire il suo impegno da imprenditore e bollando come una “balla assoluta” l’aver commissionato sondaggi su di lui e sulla politica. Su alcuni quotidiani intanto in queste ore si fanno i nomi degli uomini che sarebbero vicini a Pier Silvio per un eventuale progetto politico, forse ricalcando lo schema del padre che convinse il giornalista Paolo Del Debbio a scrivere il primo programma di Forza Italia.
Certo è che l’eventuale discesa in campo di Pier Silvio Berlusconi potrebbe ridisegnare gli equilibri del centrodestra, con implicazioni per l’alleanza tra il partito di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Il suo ingresso potrebbe portare una ventata di novità nel partito, inserendo volti nuovi per rinfrescare la formazione politica fondata dal padre nel 1994. Il rampollo potrebbe approfittare di una sconfitta del centrodestra al referendum sull’autonomia per ripercorrere le orme del padre: mettere in piedi una nuova Forza Italia, aperta a diritti e minoranze, europeista e atlantista.