Nel mirino 45 ragazzi: si sentivano “impunibili” grazie al terrore seminato tra i coetanei. Nei guai anche un trapper.
Piacenza – Sono complessivamente 45 i giovani, maggiorenni e minorenni sia italiani che stranieri coinvolti nell’operazione “Streetbullying” della questura di Piacenza volta al contrasto alle bande giovanili. Colpito da misura di prevenzione anche il leader di un emergente gruppo musicale trap piacentino, già denunciato in seguito a indagini partite lo scorso anno assieme ad altri tre ragazzi, e indagato per spaccio di droga e contrabbando di sigarette elettroniche. L’attività, iniziata dalla Squadra Volanti, è stata svolta in sinergia con la Squadra Mobile, concentrandosi su numerosi giovani, tutti legati tra loro e autori, nel corso degli ultimi mesi, di svariati allarmanti episodi di violenza. Zona d’azione, il centro di Piacenza, il Viale Pubblico Passeggio, piazzale Genova, Corso Vittorio Emanuele, via Negri e via IV Novembre.
Nel mese di novembre scorso, risse e aggressioni sono state ricondotte al tentativo di affermarsi di un certo gruppo, che segue particolari gruppi musicali, con capi d’abbigliamento appariscenti e un linguaggio spesso volgare. Ne sono derivati scontri anche violenti con altri giovani, liti apparentemente per futili motivi. Anche un commerciante del centro è stato aggredito per ave rifiutato l’accesso ad alcuni giovani nel suo locale, riportando lesioni. In occasione di un’altra rissa, gli arredi esterni di un altro locale, sedie e panche, erano stati utilizzati come arme improprie e scagliati contro gli avversari.
I ragazzi si sentivano di fatto impunibili per le loro azioni, visto il clima di terrore creato tra i coetanei; a riprova, uno dei principali indagati, appreso che poteva esserci un’indagine a suo carico a seguito di un’aggressione, si era presentato spavaldo in Questura pretendendo di avere informazioni in materia. Per le mani dei giovani girava sostanza stupefacente – non solo hashish, ma anche cocaina – destinata sia al consumo personale che allo spaccio e armi, quali coltelli e tirapugni, di cui potersi avvalere durante gli scontri.
Grazie ai controlli sul territorio e alle telecamere di videosorveglianza, sono stati identificati e denunciati a vario titolo per i reati di rapina, rissa, lesioni, porto abusivo di armi, spaccio ed estorsione, complessivamente 19 ragazzi, di cui 6 minorenni. In mattinata sono scattate perquisizioni a carico dei soggetti ritenuti al centro delle attività criminali, alla ricerca di droga, armi nonché dei telefonini cellulari ritenuti utili per le indagini. Sempre in queste ore, con l’ausilio dei cani antidroga, è anche in corso un approfondito controllo di due centri di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, alcuni dei quali sono risultati coinvolti negli scontri.
Obiettivo del controllo, in collaborazione con i servizi sociali, verificare l’assenza di armi, droga o beni provento di furto all’interno di tali centri. Tra i provvedimenti della questura, numerosi Daspo Willy, al fine di proibire ai giovani di frequentare il centro storico, teatro dei gravi episodi. Eventuali violazioni del divieto comporteranno denunce all’Autorità Giudiziaria e il possibile inasprimento della misura di prevenzione. Un neo-maggiorenne sarà anche proposto al Tribunale di Bologna per l’applicazione della misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Nel corso dei mesi precedenti al blitz, un altro soggetto legato al gruppo – e attualmente in stato di detenzione per una rapina in concorso commessa lo scorso aprile – era stato già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale su proposta del Questore di Piacenza, all’esito delle indagini svolte dalla Mobile e dalle Volanti che avevano portato al suo arresto.