Phica.eu, sarà sentito il gestore italiano del sito sessista: ipotesi revenge porn ed estorsione

La Procura di Roma indaga dopo l’uragano di denunce sulla diffusione di foto private e richieste di denaro per rimuoverle.

Roma – Come previsto, il portale Phica.eu, chiuso dopo l’uragano di denunce piovute da tutta Italia, finisce al centro di una maxi-inchiesta della Procura di Roma. Il sito, attivo da oltre vent’anni e con circa 38mila iscritti, ospitava forum con immagini di donne private e commenti sessisti. La sua esistenza è diventata virale nei giorni scorsi, dopo la denuncia di alcune donne le cui immagini sono state inserite nel portale e “sessualizzate”.

Il gestore è italiano: per questo, nonostante i server siano all’estero, sarà ascoltato dai magistrati nei prossimi giorni. La Polizia Postale, intanto, ha inviato un’informativa che mira non solo a individuare i responsabili del portale, ma anche gli autori dei messaggi d’odio.

Alcune testimonianze aggravano il quadro: una vittima ha riferito di aver ricevuto la richiesta di 1.000 euro al mese per ottenere la rimozione delle proprie foto, mentre ad altri utenti era stato chiesto un contributo economico per cancellare l’iscrizione. Elementi che potrebbero aprire l’indagine anche ai reati di estorsione, oltre a quelli di revenge porn, diffamazione aggravata, violazione della privacy e diffusione illecita di immagini intime.

Parallelamente, la Commissione parlamentare sul Femminicidio, guidata da Martina Semenzato, annuncia audizioni con Polizia Postale, esperti, associazioni e vittime per valutare nuove misure di contrasto e l’attualizzazione delle norme. “Le leggi esistono – spiega Semenzato – ma non coprono casi come la manipolazione digitale delle foto. Serve un aggiornamento urgente per proteggere davvero le donne”.

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