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Pescara, l’aggressione a medici ospedale finisce con tre arresti e 14 denunce

La Procura abruzzese ha individuato il gruppo che aveva fatto irruzione nel reparto di Oncologia dopo la morte di un loro congiunto.

Pescara – Cinque giorni fa all’Ospedale Santo Spirito di Pescara una quarantina di persone, uomini e donne, avevano fatto irruzione nel reparto di Oncologia e preso d’assalto i corridoi insultando e minacciando pesantemente medici e infermieri. A scatenare il caos la morte di un 60enne, ricoverato in Oncologia per una grave patologia. Da qui un raid in piena regola con porte divelte, tavoli ribaltati e suppellettili gettati a terra; e solo l’intervento delle forze dell’ordine ha consentito di riportare la calma e ha permesso il trasferimento della salma in obitorio. Al termine delle indagini quattordici persone sono state denunciate e tre di queste condotte in carcere.

Gli arrestati per i fatti del 13 settembre scorso sono una donna e due uomini. I 14 finiti nel mirino avevano fatto irruzione all’interno del reparto dove avevano minacciato il personale sanitario per il decesso di un loro congiunto ricoverato: erano seguiti danni alla struttura e interruzione per un sensibile periodo del servizio ospedaliero. I provvedimenti sono stati emessi dalla procura della Repubblica di Pescara. Lo stesso giorno era stata la volta di una dottoressa del Pronto Soccorso dell’Umberto I di Nocera (Salerno), aggredita da una paziente e da una familiare, presa a calci e pugni costringendo la polizia a intervenire. L’Asl ha sporto denuncia, mentre la dottoressa è in stato di shock.

Le 14 persone sono tutte accusate a vario titolo di danneggiamento, minaccia aggravata e interruzione di pubblico servizio. Come ricostruito dalle indagini, entrati con violenza nel reparto di oncologia, avrebbero inveito e minacciato il personale sanitario per la morte di un parente ricoverato e avrebbero danneggiato la struttura, interrompendo il servizio ospedaliero.

A Foggia invece, la Procura ha fatto notificare avvisi di garanzia per venti dipendenti del Policlinico, dove il 4 settembre scorso morì Natascia Pugliese. La giovane di Cerignola il 14 settembre avrebbe compiuto 23 anni. Era stata trasferita al Policlinico il 19 giugno, a causa delle gravi ferite riportate dopo essere stata travolta mentre era in monopattino. Dopo il decesso, una cinquantina di persone tra parenti e amici avevano organizzato una “spedizione punitiva” contro il personale medico che era stato costretto a chiudersi in una stanza. In tre rimasero feriti.

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