Perseguitata da genero e figlia: l’uomo in carcere, la donna con divieto di avvicinarsi

La coppia pretendeva duemila euro. Disperata, la madre si è rivolta alla polizia che ha posto fine alle continue minacce.

Alessandria – Il genero in carcere e la figlia con il divieto di avvicinamento a meno di cinquecento metri. I provvedimenti cautelari sono giunti a conclusione di un’indagine della squadra mobile scaturita dalla denuncia di una madre a lungo minacciata da genero e figlia che pretendevano da lei il versamento di 2mila euro per aver soggiornato a casa loro durante la detenzione dell’uomo, periodo durante il quale la donna aveva dato una mano alla figlia con il nipote.

Tornato in libertà, il genero ha cominciato a pretendere il denaro, arrivando insieme alla moglie a minacciare la suocera: “Ti ammazzo, ti faccio a pezzettini tanto che non rimarrà nemmeno un pezzo di carne”. Spaventata, la donna ha cercato rifugio da un’amica che si è offerta di ospitarla e ha anticipato 500 euro per tacitare le richieste della coppia. Dopo poco, però, i due sono tornati alla carica per diverse settimane con telefonate e messaggi su whatsapp sempre più insistenti e con minacce di morte eloquenti ad ogni occasione.

Dall’analisi dei tabulati telefonici e dalle chat whatsapp intercorse fra le parti gli inquirenti hanno avuto riscontro di quanto denunciato dalla donna, ma dalle intercettazioni telefoniche emergeva anche che l’uomo sfruttava e favoriva la prostituzione della moglie dandole indicazioni sul cosa fare, sul quanto chiedere, su come vestirsi ed atteggiarsi, oltre ad accompagnarla nei luoghi concordati per le prestazioni sessuali, concordando altresì le gestione del loro figlio minore durante l’incontro della moglie con i clienti.

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