Per vivere bene in coppia, meglio essere…separati!

In Giappone si sta diffondendo un nuovo fenomeno di costume. Riguarda le relazioni tra le coppie di sposi che hanno il loro “focus” nel cercare di mettere insieme i benefici del matrimonio con quelli della vita da single.

Roma – Dai primi riscontri sembra che questo “nuovo patto” di relazione sentimentale offra risultati incoraggianti. Il fenomeno si è talmente esteso che, grazie anche alla comunicazione del Web, ha trovato i suoi adepti anche in Occidente. Gli studiosi dei costumi sociali li hanno definiti “separazioni matrimoniali” o “matrimoni da weekend”.

In pratica le coppie decidono di mettere su famiglia, continuando a vivere, però in case separate, seguendo le proprie e differenti impostazioni di vita. Senza dubbio una situazione insolita, la cui base teorica è che non sia poi così fondamentale la convivenza, ma l’amore e il rispetto che si provano per l’altra persona. Per chi non vuole stravolgere certi equilibri e abitudini, potrebbe essere una soluzione vantaggiosa. Ognuno mantiene il proprio stile di vita, alzarsi all’orario a cui si è solitamente abituati, svolgere le proprie mansioni senza nessuno che ti ronza intorno. Soprattutto, si evita di essere sottoposti a uno scontato stress che si subisce nel processo di adattamento alle esigenze altrui. 

Lo stress da “contatto prolungato” a volte rovina le coppie.

Chi è legato a vecchi paradigmi sostiene che in questo modo il rapporto non esiste in quanto è proprio il frutto della convivenza, piaccia o no. I sostenitori del nuovo modello familiare, invece, ribadiscono che ci si vede quando se ne ha voglia o quando è necessario l’aiuto reciproco e nella gestione dei figli. Una sorta di “fidanzati per sempre”. Si pranza o cena insieme, si vivono momenti di relax e di convivialità, ma poi, chiuso il sipario, ognuno a casa propria. Il fenomeno, di cui si è interessata, finanche la BBC, l’ente radiofonico e televisivo inglese, ha avuto vasta accoglienza, soprattutto, tra le coppie benestanti, economicamente indipendenti.

È proprio vero: “Senza soldi non si canta messa” come recita un antico motto popolare. Ve la immaginate una coppia con figli che già fa fatica ad arrivare a fine mese con due stipendi appena un po’ oltre i 1.000 euro che decide di abbracciare il nuovo modello familiare? Sarebbe praticamente impossibile: per mancanza di un’altra abitazione e perché in gruppo le spese vengono meglio ammortizzate! Anche nell’Occidente molte coppie sono state sedotte dalle “vite separate”. Negli USA, un buon numero di donne, complice la pandemia in cui si è vissuti separatamente, hanno poi deciso di continuare a farlo. Il quotidiano londinese The Guardian ha riportato una ricerca da cui emerge che nel Regno Unito e negli USA nell’ultimo decennio il numero dei matrimoni è in forte calo. Inoltre, le donne adulte single hanno superato quelle sposate.

La pandemia ha acuito il fenomeno delle rotture di molte coppie.

Tra quest’ultime è in crescita il numero di coppie sposate che vivono separatamente, in aumento di un quarto nel periodo 2000-2019. Per identificarle è stato coniato un acronimo: Lat (Living Apart Together) ovvero coppie che vivono insieme separatamente. Ma è veramente tutt’oro quello che luccica? È difficile dirlo perché le dinamiche all’interno di una coppia sono varie e tante. Se, da un lato, vivere in due case distinte può mantenere accesa la fiamma dell’amore passionale, dall’altro le incombenze finanziarie fanno sentire il loro peso, soprattutto con figli da mantenere e nonostante il buon status economico. Senza tralasciare la doppia produzione di rifiuti e di consumi energetici. Comunque la si pensi, se c’è rispetto, stima e un minimo di sentimento, Lat…iamo che ognuno decida liberamente come vivere!                       

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