A Goido di Mede presso la Tenuta Besostri il concerto messicano. La figlia del magistrato ucciso 41 anni fa dalla mafia: “Cultura è libertà”.
Pavia – Dalla Lombardia alla Sicilia in un volo ideale d’anima e di suoni, trasportato dalla musica, per ricordare il giudice Rocco Chinnici, nell’anniversario della sua uccisione per mano di Cosa Nostra. Nello splendido proscenio del parco della Tenuta Besostri, a Goido di Mede, si è tenuto ieri sera, 29 luglio 2024, il concerto della “The Kwapisz Youth String Orchestra – Messico” diretta dai maestri Sebastian Kwapisz , fondatore dell’orchestra, e Pilar Miñarro. I giovani musicisti hanno eseguito brani di musiche classiche messicane e latino-americane per omaggiare il creatore del pool antimafia ucciso dalla mafia a Palermo 41 anni fa e agli uomini della sua scorta, il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta, e Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile in cui viveva la mia famiglia Chinnici.
La kermesse musicale, svoltasi nell’ambito del Festival Ultrapadum 2024 con la preziosa partecipazione dell’associazione Amici della musica della città di Voghera, è stata organizzata da SEED-Italia (Semina-Educa, Evolvi e Dona), impresa sociale presieduta da Carlo Besotri con il patrocinio di enti pubblici e privati. La manifestazione, a cui ha partecipato un folto pubblico ed i rappresentanti delle istituzioni, ai vari livelli, e della società civile, ha ruotato attorno alla figura del magistrato. Per l’occasione la figlia, l’europarlamentare Caterina Chinnici, ha fatto pervenire a Seed-Italia una lettera di saluto e plauso per l’iniziativa partecipando idealmente alla serata. Un messaggio in cui, dopo aver ringraziato il Conte Carlo Besostri e l’editore Mauro Porta, ha voluto ricordare la figura del padre.
“Rocco Chinnici non è stato soltanto un magistrato che ha combattuto la mafia nelle aule di giustizia, – ha scritto l’europarlamentare – istruendo i processi che poi nel tempo avrebbero condotto al Maxiprocesso del 1986, ma ha portato il proprio impegno anche sul piano legislativo ed operativo, innovando profondamente l’azione di contrasto alle organizzazioni criminali con la creazione del Pool antimafia, con il contributo decisivo all’introduzione del reato di associazione a delinquere di tipo mafioso e delle misure di contrasto patrimoniali, e con l’avvio delle prime indagini bancarie e societarie“.
Un magistrato che, ha ricordato Caterina Chinnici, “credeva fortemente nella necessità di accompagnare l’azione di contrasto investigativa e giudiziaria, con un’opera di profondo rinnovamento culturale, di stimolo delle coscienze individuali e collettive. Ciascuno, diceva, rivolgendosi in particolare ai giovani, deve sentire ‘imperioso’ il bisogno di compiere il proprio dovere di cittadino, perché la mafia possa essere affrontata e contrastata davvero con successo. E considerava, quale strumento straordinario di quest’opera, proprio la cultura: ‘la cultura è libertà’, queste le sue parole, nelle quali credo fermamente anch’io. Lavoro e cultura rappresentavano per lui le “armi” più efficaci per combattere quell’acquiescenza al sistema su cui la mafia costruisce il proprio potere e si radica sul territorio”.
E la musica, l’educazione musicale e le arti, ha concluso “sono senz’altro una componente fondamentale del patrimonio culturale di tutti noi. Ed è quindi particolarmente significativo che la fondazione dell’Istituto Kwapisz, la cui Orchestra giovanile si esibirà questa sera, sia stata dettata dalla convinzione del potere della musica e delle arti come strumenti di crescita personale e di coesione sociale, e con l’intento di offrire agli studenti un’educazione musicale di alto livello…”.