Parrucchieri e barbieri, la Lega vuole il numero chiuso

Proposta di legge per contingentare le abilitazioni: sanzioni fino a 50mila euro per chi lavora irregolarmente.

L’Italia si prepara a una svolta radicale nel settore dell’acconciatura. La Lega ha presentato alla Camera dei Deputati una proposta legislativa che mira a introdurre un tetto massimo al numero di professionisti che possono ottenere l’abilitazione per esercitare come parrucchieri, barbieri e acconciatori. L’iniziativa, promossa da Domenico Zinzi, rappresenta un tentativo senza precedenti di regolamentare un comparto che negli anni ha visto una crescita esponenziale, non sempre accompagnata da adeguati controlli.

Il cuore della proposta prevede che il Ministro delle Imprese e del Made in Italy elabori un Piano nazionale triennale per ridurre il numero degli operatori del settore. Questo piano dovrebbe basarsi su parametri specifici: la densità di saloni già presenti sul territorio, la popolazione residente e i flussi turistici di ciascun comune. L’ambizione è quella di riequilibrare un mercato considerato saturo, dove attualmente ogni salone serve mediamente circa 650 abitanti.

Il provvedimento non si limita al contingentamento. Sono previste misure di accompagnamento, come incentivi economici per chi decida volontariamente di cessare l’attività, programmi di riqualificazione professionale e la possibilità di sospendere temporaneamente le procedure di abilitazione nei comuni con eccessiva concentrazione di esercizi. Per monitorare l’applicazione del piano, verrebbe istituita una commissione di vigilanza dedicata, mentre sono previste deroghe per zone montane, rurali o carenti di servizi.

Sul fronte sanzionatorio, la proposta prevede un drastico inasprimento delle multe. Chi esercita senza i requisiti necessari rischierebbe sanzioni tra 5.000 e 50.000 euro, contro gli attuali 250-5.000 euro. Una misura che si affianca al recente disegno di legge sulla concorrenza, già approvato al Senato, che introduce multe severe per l’utilizzo di prodotti cosmetici non certificati.

Il settore sconta ancora le conseguenze della pandemia. Dai 102.784 saloni del 2022, si è passati agli attuali 90.000 circa, con oltre 1.200 chiusure. La distribuzione geografica vede una concentrazione maggiore al Nord, con la Lombardia che da sola rappresenta il 16,1% del totale nazionale. Il Parlamento sta inoltre esaminando altre proposte normative, come il disegno di legge Ancorotti per il settore estetico, che prevede nuove figure professionali e percorsi formativi obbligatori di 900 ore.

I promotori dell’iniziativa sostengono che l’obiettivo sia garantire concorrenza leale, equilibrio territoriale e qualità professionale, in un momento in cui il mercato necessita di maggiore regolamentazione.