Sotto accusa l’intervista con cui Meghnagi ha detto di sentirsi “protetto da Fdi”, e ha criticato aspramente l’atteggiamento della sinistra.
Milano – Finisce con una querela la polemica scoppiata dopo le parole del presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi contro la sinistra e il mancato sostegno agli ebrei dopo il 7 ottobre. Quella presentata nei suoi confronti, per diffamazione, dai leader di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, dopo che Meghnagi ha accusato in un’intervista la forza politica di non “aver mai condannato l’attacco del 7 ottobre. Si devono vergognare”.
Parole che non sono piaciute ai due leader che hanno deciso di presentare querela per diffamazione perché si tratta di “parole infamanti e false”, spiegano, e quindi ora il presidente della comunità ebraica “ne dovrà rispondere nelle sedi giudiziarie” visto che “la condanna dell’orribile attacco terroristico di Hamas” è stata “immediata e senza ambiguità”, rintracciabile in dichiarazioni e atti parlamentari. Per questo secondo Bonelli e Fratoianni “chi si deve vergognare è il signor Meghnagi”. Nella stessa intervista il presidente degli ebrei milanesi ha sostenuto invece come la comunità, anche dopo i saluti fascisti, gli inni al Duce e le frasi antisemite svelati dall’inchiesta di Fanpage, si senta comunque “protetta da Fratelli d’Italia”, pur esprimendo la condanna e lo sgomento per quello che è emerso e la richiesta a Giorgia Meloni di fare pulizia nel partito.
“Perché non ci fanno sentire cosa dicono degli ebrei nei luoghi vicini alla sinistra?“, ha rincarato la dose Meghnagi che si è chiesto, dopo le “1.100 manifestazioni pro-Pal; le aggressioni a Milano durante la parata del 25 Aprile… Dove sta il Pd? Dove stanno le voci autorevoli, come quelle di Bonaccini, Letta, Franceschini? Dov’è il vecchio Pd che difendeva noi ebrei?”. Non è la prima volta che le parole del presidente della
comunità ebraica milanese scatenano polemiche. Dopo gli attentati del 7 ottobre, ce ne sono state anche con il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ad esempio dopo che il Comune aveva deciso di esporre la bandiera della pace sulla facciata di Palazzo Marino e non anche quella di Israele.
Nelle scorse settimane Meghnagi ha accusato i sindaci di Milano e Bologna di “strizzare l’occhio alle frange più estreme”. Sarebbe meglio che “evitasse queste provocazioni – ha replicato oggi secco Sala commentando anche le parole su FdI-. Quello è il suo posizionamento politico perché la comunità non ha un’unicità di
visione”. La città di Milano e l’amministrazione “ha dimostrato più volte di sapere da che parte stare”, ha ribadito. Mentre secondo il Pd di Milano Meghnagi rovescia “la realtà” e non “riesce a nascondere il suo posizionamento strumentale vicino a questa destra”, ha detto il segretario Alessandro Capelli, che è
quella che porta in Europa chi “celebra la X Mas”.
Al Pd di Milano ha risposto Daniele Nahum, membro della comunità ebraica e consigliere comunale di Azione dopo che alcuni mesi fa ha lasciato i Dem per l’uso del termine genocidio per descrivere
quello che accade a Gaza: “c’è un problema serio di antisemitismo a sinistra, l’argine è caduto”.