Sfilano in aula le donne che hanno denunciato il medico smascherato dall’inchiesta de “Le Iene”. Il professionista è alla sbarra per violenza sessuale e lesioni personali.
BARI – Prosegue il processo a carico dell’ex ginecologo Giovanni Miniello, 71 anni, accusato di aver consumato rapporti sessuali spacciati come terapia per il Papilloma virus e per prevenire il tumore all’utero. Nell’udienza del 19 settembre scorso una delle sue 20 pazienti, delle 19 costituitesi parte civile, che lo hanno denunciato per violenza sessuale, tentata e consumata, e lesioni personali, ha raccontato la propria terribile esperienza davanti ai giudici:
”Quando Miniello, nel 2019, mi propose la terapia del sesso non riuscivo a capire se fosse vera o meno – ha detto la donna che oggi ha 31 anni – Per un attimo, nei giorni successivi, mi ha sfiorato il pensiero di considerare la proposta, ma poi ho iniziato a riflettere. Il medico mi disse di potermi curare con un rapporto sessuale e che avrebbe potuto debellare l’Hpv per sempre dal mio organismo. Poi mi ha mostrato degli screenshot di messaggi che gli avevano mandato altre sue pazienti dicendomi che quelle erano tutte pazienti che aveva curato con un rapporto non protetto. Circa una settimana dopo quella visita mi rivolsi al Telefono rosa, spiegando quello che mi era successo e chiedendo se quelle pratiche fossero denunciabili. Mi risposero di sì».
La paziente denunciava il ginecologo nel settembre 2019, ben due anni prima dell’inchiesta de Le Iene di Italia 1 che, di fatto, resero la vicenda di dominio pubblico. Miniello, che aveva lo studio in via Sparano 170, pare si fosse anche qualificato come “Consulente di ginecologia presso le Nazioni Unite”, oltre che membro onorario di società mediche polacche e cubane di ginecologia, accreditandosi la fiducia dei telespettatori durante le sue numerose comparsate in tv nazionali e locali. Durante le indagini non era passata inosservata agli investigatori un’altra qualifica ovvero quella di docente di sessuologia presso l’università di Bari messa bene in evidenza nel quarto di copertina dei suoi romanzi rosa e sul sito web poi oscurato dalla magistratura.
Peccato che l’ateneo del capoluogo pugliese avrebbe certificato il contrario: il professionista, negli anni dal 2006 al 2021, non avrebbe ricoperto alcun incarico relativo all’insegnamento. In alcuni casi il professionista barese si sarebbe limitato a palpeggiamenti nelle parti intime ma in altri avrebbe violentato le sue pazienti provocando anche lesioni ai genitali. Dopo l’inchiesta Miniello, alla fine di novembre 2021, veniva arrestato e trascorreva alcuni mesi ai domiciliari, prima che la misura fosse sostituita, nell’aprile 2022, con l’interdizione per un anno dall’esercizio della professione. Caduta l’interdizione nell’aprile 2023, l’Ordine dei Medici ne decretava la radiazione, poi appellata dal ginecologo prima che decidesse di chiedere la definitiva cancellazione dall’albo professionale.
Dopo i servizi de Le Iene andati in onda il 16 e il 23 novembre 2021 l’inchiesta subiva un’impennata e gli inquirenti raccoglievano denunce e sommarie informazioni da parte di 22 pazienti e di un centro antiviolenza. Subito dopo una paziente, tale Anna Maria, all’epoca di 33 anni, ci metteva la faccia e denunciava pubblicamente la violenza subìta:
”Non riuscivo a rimanere incinta, per questo cercavo un ginecologo che approfondisse il mio caso – disse la donna in diverse interviste – E così mi sono recata nello studio di Miniello. Credevo fosse un professionista capace, preparato…Da subito il suo atteggiamento non mi ha convinto. Insomma era troppo espansivo, non si comportava come ci si aspetta da un medico. La visita è durata 45 minuti circa, all’inizio ha perso molto tempo perché mi ha mostrato, vantandosi, le sue pubblicazioni. Io gli ho spiegato il motivo della visita. E lui ha cominciato a parlami del Papilloma virus, facendomi credere che sicuramente la causa del mio problema era proprio quella. Insisteva, sembrava sicuro. Mi fu detto che dovevo fare il Pap-test e un’altra visita, cioè, non so come dirlo, mi ha chiesto di girarmi, di assumere una determinata posizione…È durante la parte finale della visita, quando mi stavo rivestendo, che mi toccò il seno, non lasciandomi neanche il tempo di capire quello che stava succedendo. Mi accarezzò con forza, dicendo che a lui piacevano le ragazze con il seno piccolo”.