Il Vaticano: “La libertà d’espressione che, ovviamente, non viene messa in discussione, trova il suo limite nel rispetto per gli altri”.
Roma – “L’Ultima Cena” di Leonardo Da Vinci con le drag queen sedute al tavolo andata in scena a Parigi 2024 irrita il Vaticano. Che ha atteso otto giorni prima di esprimere la propria opinione sulla cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici. Della vicenda si era tornati a parlare nella mattinata del 3 agosto durante il briefing con la stampa, quando il presidente del comitato organizzatore Tony Estanguet ha difeso il direttore artistico della cerimonia, ribadendo che la volontà non era quella di offendere nessuno. Ma quello show blasfemo non è piaciuto in ambienti vaticani.
“La Santa Sede è rimasta rattristata da alcune scene della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi e non possiamo che unirci alle voci che si sono levate negli ultimi giorni per deplorare l’offesa fatta a tanti cristiani e credenti di altre religioni”. Lo si legge in una nota del Vaticano. “In un evento prestigioso dove il mondo intero si riunisce attorno a valori comuni non si dovrebbero trovare allusioni che ridicolizzino le convinzioni religiose di molte persone. La libertà di espressione, che, ovviamente, non viene messa in discussione, trova il suo limite nel rispetto per gli altri”, aggiunge la Sede papale.
“Ma non mi sono ispirato a quello. Penso che fosse abbastanza chiaro – aveva poi tentato di chiarire Thomas Jolly, direttore della cerimonia inaugurale dei Giochi di Parigi – c’è Dioniso che arriva su questo tavolo. Lui è lì perché è il Dio della festa, del vino”. L’idea “era piuttosto quella di organizzare una grande festa pagana legata agli dei dell’Olimpo e quindi dell’olimpismo”, aveva concluso Jolly all’indomani dell’evento. Le scelte fatte dal direttore creativo erano state definite audaci dai vescovi francesi: “Questa cerimonia purtroppo comprendeva scene di derisione e di scherno del cristianesimo, che deploriamo profondamente”, avevano scritto in un comunicato stampa, co-firmato dagli organizzatori degli “Holy Games”, un programma della Chiesa cattolica per conciliare sport e fede.
Il riferimento è ovviamente al dipinto intitolato “Festa” che inizia con l’immagine di un gruppo a tavola, tra cui diverse drag queen, che ricorda appunto “l’Ultima Cena”. Si era unita alle critiche anche l’agenzia Sir, che fa riferimento ai vescovi italiani, che ha parlato di un “tentativo maldestro di forzare il tema della inclusività senza tenere conto della sensibilità religiosa di miliardi di persone” e ha sottolineato come “offendere sentimenti religiosi profondi in nome di una presunta apertura mentale non solo tradisce i presunti valori espressi nel celebre motto liberté, egalité, fraternité, ma minaccia di sminuire lo spirito dei Giochi“. Anche il quotidiano cattolico L’Avvenire ha stigmatizzato la parodia considerandola “oltraggiosa“. Lo show è stato “bocciato” dal leader della Lega, Matteo Salvini, soprattutto nella parte in cui in uno dei quadri omaggiati e rivisitati nella cerimonia di apertura, alcune drag queen hanno posato come nel capolavoro di Leonardo da Vinci.