Paola Pettinà è accusata di un omicidio volontario e di altri cinque tentati, oltre ad essere indagata per ulteriori tre morti sospette, compresa quella della suocera e forse dell’ex marito.
VICENZA – Chi è la falsa badante, già commerciante e commessa, sospettata di aver ammazzato diversi anziani tentando anche di eliminare compagno e suocera? Anni addietro Paola Pettinà, detta Paoletta, 46 anni, originaria di Sandrigo, nel Vicentino, pare lavorasse come negoziante di articoli per estetica per poi fare la commessa in una profumeria. Poi, chissà perché, la donna si sarebbe finta badante, con tanto di specchietto per le allodole pubblicato su uno dei suoi profili Facebook in cui si spacciava per Operatrice socio-sanitaria. Il simbolo Oss le serviva, probabilmente, per accreditarsi presso le famiglie che avevano genitori o parenti anziani da assistere e curare. Per i primi mesi tutto sarebbe filato liscio e non c’erano congiunti di anziani che non le dessero la massima fiducia, attesa la sua parlantina sciolta e le indubbie abilità di affabulatrice di lungo corso. Poi le cose si mettono male: un’anziana muore in circostanze misteriose ed i parenti sporgono denuncia.
C’è da dire che Paoletta, al momento detenuta, dovrà rispondere di omicidio volontario di una donna, del tentato omicidio di altre cinque persone, e risulta anche indagata per altre tre morti sospette. Ma perché la megoziante avrebbe dovuto drogare gli anziani ed il suo stesso compagno con massicce dosi di ansiolitici? Se lo chiedono anche Pm e Gip di Vicenza che, ad ogni buon conto, ed ognuno per le rispettive competenze e attribuzioni, hanno disposto per Paoletta la reclusione dietro le sbarre a Montorio di Verona. La prima anziana morta il 13 luglio 2023 a seguito dell’assistenza della falsa badante è stata Imelda Stevan Miglioranza, 84 anni, anche questa intossicata da elevate dosi di Tavor, Xanax e Lorazepam che Paola Pettinà si procurava grazie ad un farmacista compiacente e mediante fotocopie di ricette bianche di origine sospetta oltre a regolari prescrizioni mediche: ”Forse ho esagerato con le benzodiazepine – aveva detto la donna ai carabinieri che le stringevano le manette ai polsi – ma vedevo gli anziani agitati, non volevo far loro del male”.
Nel marzo scorso Paoletta avrebbe tentato di “disfarsi” del compagno, Giovanni Domenico Moletta, 54 anni, di San Pietro in Gù, che sarebbe stato sottoposto allo stesso trattamento, assieme alla madre Alessandra Balestra, 75 anni. L’uomo riusciva a salvarsi mentre la madre rendeva l’anima a Dio il 31 agosto 2023 per aver ingerito la mistura letale di sonniferi preparata dalla falsa governante. Gli altri decessi sospetti riguardano Graziella Pulliero, 84 anni, morta il 19 febbraio del 2024, poco prima del marito Romano Rossi, spirato il primo marzo del 2024.
Il Gip vicentino sui casi che riguardano la scomparsa di Balestra, Pulliero e Rossi prosegue con cautela poiché gli accertamenti medico legali hanno avuto esiti contrastanti. Le prove sul decesso di Imelda Stevan Miglioranza sembrano di contro più solide. Paoletta, difesa dall’avvocato Roberto Busa, è accusata anche di rapina per aver sottratto soldi e 3.000 euro di gioielli ad una donna per poi rivenderli ad un negozio di compro oro. Per i magistrati inquirenti l’indagata:
“Radicalmente adusa alla menzogna (…) ha dimostrato un allarmante grado di spregiudicatezza nelle proprie condotte – si legge in atti giudiziari – per di più collegato ad una freddezza e lucidità estreme nella ricerca sistematica di persone anziane, debilitate, bisognose di assistenza. L’aver avvelenato il compagno rimarca come l’indagata agisca indipendentemente dal fatto che il soggetto cui somministrare farmaci sia un anziano: qualunque occasione le si possa presentare, e che ella reputi degna di essere colta, la conduce a reiterare le condotte che le vengono ascritte con determinazione e crudeltà”.
Dopo le dichiarazioni a caldo rese ai carabinieri che l’arrestavano Paola Pettinà ha fatto scena muta davanti al Gip ma due elementi investigativi rimangono incontrovertibili: la strenua necessità di procurarsi centinaia di confezioni di ansiolitici e la ferma volontà di depistare i familiari dei defunti. Ma c’è di più: gli inquirenti pare mettano in dubbio anche la morte dell’ex marito della commessa, Romano Rossi di 88 anni. Paoletta avrebbe ammazzato anche l’anziano coniuge? Il movente: soldi o che altro attesa una sua precedente condanna per truffa?
Anche i militari del Nucleo investigativo di Vicenza, diretti dal maggiore Filippo Cini, che conducono le indagini sono rimasti basiti: su 25 farmacie controllate è risultato che Paoletta avrebbe acquistato ben 272 confezioni di Xanax…