“Pantani deve perdere”: la camorra e il “falso” doping al Giro, sentito Vallanzasca

La Procura di Trento ha riaperto le indagini sul campione scomparso e le vicende legate al Giro d’Italia del 1999.

Trento – Pantani e il Giro d’Italia del 1999: la Procura di Trento riapre il caso. Secondo quanto ricostruito dall’Ansa, il nuovo fascicolo sarebbe stato affidato alla pm della Dda Patrizia Foiera, e riguarda l’ipotesi di un presunto giro di scommesse clandestine legate alla camorra che puntava ad evitare la vittoria del “pirata” nella classifica finale.

Il primo a parlare della vicenda fu Renato Vallanzasca, e infatti ieri l’ex bandito della Banda della Comasina è stato sentito come persona informata sui fatti, nel carcere di Bollate, dalla stessa pm trentina.

Il caso era emerso anche dalle audizioni in Commissione Antimafia. L’ipotesi, contenuta nella relazione della stessa commissione, è che la camorra avrebbe scommesso miliardi sulla sconfitta di Pantani. E per questo avrebbe sabotato la provetta con il sangue del ciclista. Il Pirata fu escluso dalla corsa rosa la mattina della penultima tappa, dopo la salita di Madonna di Campiglio, a seguito di controlli ematici che avevano rivelato livelli di ematocrito superiori alla soglia consentita (il tasso di globuli rossi era al 52%, mentre il limite ai tempi tollerato era del 50%).

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