Palermo, risse e pestaggi in via Maqueda. I residenti al prefetto: “Lo Stato intervenga”

Il comitato “Uniti per il quartiere” chiede operazioni ad alto impatto, presidi fissi di polizia e il rafforzamento del numero degli assistenti sociali impegnati con i soggetti fragili”.

Palermo – “Basta, aiutateci. Servono più controlli e politiche sociali”, è un nuovo grido di allarme, l’ennesimo, quello lanciato dal gruppo “Uniti per il quartiere”. Si tratta di un comitato che riunisce diversi residenti del centro storico. Sono tornati a farsi sentire dopo gli ultimi gravi fatti di cronaca verificatisi in via Maqueda: la spedizione punitiva conclusasi con il brutale pestaggio di un giovane tunisino, ricoverato in condizioni gravissime, e la rissa con quattro feriti e due arresti in un fast food.

Esasperati dal progressivo deteriorarsi dell’ordine pubblico in zona, i rappresentati del comitato hanno scritto una lettera aperta al prefetto Massimo Mariani sollecitando “tutti gli organi che si occupano di sicurezza di  voler considerare l’area in questione come sito particolarmente  sensibile alla manifestazione di atti di microcriminalità, tanto da predisporre  misure di sicurezza preventive, inserendo in agenda degli interventi sistematici definiti ad alto impatto nel perimetro stradale ed in particolare ad esempio: via Maqueda, da via Giardinaccio e sino alla piazza Sant’Antonino, comprese le traverse via Fiume, via del Bosco, via Case Nuove, via Torino, via Trieste. vicolo Gaffi. E ancora, dall’altro lato via Milano, via Alessandro Manzoni, via Garibaldi, via Trento e via Pavia”. 

Non solo, i cittadini chiedono anche “la presenza di presidi fissi per il periodo necessario e sino a quando la zona in questione non verrà abbandonata da chi continua a bivaccare da anni, nello specifico i soggetti che in gruppo creano sistematicamente una sorta di associazione con finalità di disturbo oramai conclamata, che scaturisce in una condizione patologica di stress nei confronti dei residenti tanto da condizionarne la vita quotidiana”. 

Dal quartiere Maqueda sale forte la richiesta di una più assidua e fattiva presenza dello Stato in tutte le sue articolazioni, per affrontare la questione non soltanto dal versante repressivo. Risponde a questa logica la chiamata in causa, sempre dal parte del comitato, dell’assessorato alle Politiche sociali del Comune perché si impegni a “rafforzare il  gruppo di lavoro, nello specifico assistenti sociali che si occupano di soggetti particolarmente fragili che vivono perennemente per strada giorno e notte, con particolare attenzione nel parcheggio di piazza Giulio Cesare, via Alessandro Manzoni, e via Roma”. E infine i cittadini chiedono “il supporto del comandante della polizia municipale a voler predisporre, una serie di sopralluoghi  finalizzati a verificare il rispetto delle normative vigenti in materia di vendita di alimenti e alcolici”.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa