Palermo – I Pizzini della Legalità

L’11 luglio, nel capoluogo siciliano, verrà inaugurato un murales in memoria dei caduti di mafia e non solo. Un muro che racconta, un muro testimone, un muro per non dimenticare.

Palermo – In una calda giornata estiva abbiamo incontrato il presidente dell’Associazione Artistica ‘’Cala Panama’’ di Palermo, Antonino Gambino, e il vice presidente Salvatore Calò. La calura non ci ha impedito di recarci a scoprire un “muro parlante”. Un’opera che racconta la storia della legalità non solo di Palermo, ma della Sicilia tutta, delle tante vittime di mafia e non solo che hanno contribuito con sacrificio e integrità morale alla lotta contro una “piovra” che sta assumendo colori e forme subdole e accattivanti per i più giovani.

Il “Muro della Legalità” è stato realizzato per volontà di un gruppo di artisti palermitani e parlerà, adesso e in futuro, di uomini e donne in ‘’prima linea’’, i quali hanno lasciato ai posteri, con il loro impegno e senso del dovere, oltre che la propria vita, una profonda traccia di legalità.

“…Il progetto nasce dall’esigenza di un abitante del luogo racconta Gambino – che, passando per quella strada, e vedendo il muro in pessime condizioni, peraltro di fronte a un’istituzione significativa qual è la caserma dell’Arma dei carabinieri ‘’G. Carini’’, ha pensato di proporre un murales da dedicare alle vittime per la legalità. Così ne ha parlato al comandante dei carabinieri, il quale ha subito contattato l’associazione. Gli artisti hanno sposato subito l’idea, e, realizzato il progetto grafico, si è portato il muro in condizioni ottimali per un primo bozzetto, necessario per una buona trasposizione delle figure che si dovevano ritrarre…”.

La caserma G. Carini di Palermo

Qual è stato il filo conduttore, la narrazione storica personale dei ritratti, tale da unire i tanti artisti, immagino provenienti da diverse esperienze stilistiche…

“…Abbiamo come tracciato la storia, legata gli accadimenti tragiciaggiunge il presidente – che, partendo dall’idea di rappresentare non solo le effigi delle vittime ma di affermarne la valenza morale attraverso anche il pensiero e la cultura. I 28 ritratti sono stati inclusi tra due grandi personaggi della drammaturgia e della letteratura siciliana, Camilleri e Sciascia…

Nei loro scritti e interventi mediatici hanno descritto e perfino ridicolizzato la mafia. Da questi due grandi e illustri scrittori siciliani, dalle loro macchine da scrivere, abbiamo immaginato di far uscire dei fogliettini di carta, simbolicamente denominati ‘’Pizzini della legalità’’, che sinuosamente percorrono tutto il muro, dove riporteremo delle massime di riferimento alla figura ritratta...”.

Come si pongono nel contesto, le figure non vittime di mafia di Camilleri, Sciascia e di Letizia Battaglia?

“…Dopo la morte di Letizia Battaglia, avendo altro spazio disponibile, l’abbiamo inserita assieme a Peppino Impastato e Claudio Favaaggiunge Gambino – Letizia Battaglia, in quanto report fotografico, come Camilleri e Sciascia, ha denunciato e rappresentato con i suoi scatti, alcuni momenti tragici degli anni ‘70 e ‘80 di Palermo. Dopodiché abbiamo inserito Ninni Cassarà, perché ci sembrava giusto onorarne la figura istituzionale...

Non più altri, abbiamo potuto inserire, e non perché non c’era la volontà, ma perché i caduti di mafia sono 948, ed è stato difficilissimo fare una selezione, per noi tutti causa di sofferenza, per cui ci scusiamo con i parenti delle tante altre vittime, altrettanto meritevoli di menzione

Ci tengo poi ad evidenziare come il senso delle linee sinuose che percorrono tutto il muro, non ‘’spezzate’’ e ininterrotte, è stato quello di dare ai parenti delle vittime, ai siciliani onesti, a tutti, la speranza che ci sia, in futuro, sempre più la volontà di ricercare la verità: che un giorno si diano nomi e volti ai mandanti e ai carnefici...”.

Il direttivo dell’associazione CalaPanama

Ce lo auguriamo tutti. L’Amministrazione comunale come ha risposto, rispetto a questa vostra importante iniziativa?

“…Dobbiamo ringraziare l’Amministrazione comunale di Palermo – continua il presidente – che tramite alcune Ditte, ci ha fornito il materiale utile per il ripristino del muro, di proprietà del Comune, e inoltre, celermente autorizzato ad iniziare l’opera. Un grazie va alle Ditte sponsor, fornitrici di colori e pennelli, ma anche di entusiasmo per l’iniziativa…”.  

Salvatore Calò, socio fondatore dell’Associazione, nonché Direttore artistico incaricato dei lavori. A lei chiedo l’origine della denominazione ‘’Cala Panama’’.

“…La dicitura deriva dal luogo che abbiamo scelto per lo svolgimento delle consuete, settimanali estemporanee – afferma Calò – la ‘’Cala’’, appunto, straordinario sito paesaggistico prospiciente sul mare, nei pressi della zona portuale di Palermo, e del cappello di paglia (panama) che indossano i pittori all’opera. Eletto a simbolo distintivo degli artisti iscritti, ad oggi circa 50, hanno dimostrato attaccamento all’associazione, tanta disponibilità e senso civico, lavorando prima sul muro e dipingendo poi, a volte in situazioni meteorologiche disagevoli, sottraendo tempo al riposo e alle famiglie.

Benemeriti artisti, possiamo definirli tali, dunque, immaginando l’aver sottratto tempo al riposo, alle famiglie…

“…Proprio così – aggiunge il direttore artistico – Ci tengo a dire che siamo tutti coinvolti nella realizzazione di questo murales, anche se i ritrattisti ‘’titolari’’ sono 18, macertamente chi più, chi meno, in base alla disponibilità di tempo di ognuno...

Dunque all’interno del progetto iniziale, del quale sono stato invitato a sviluppare, accolto con entusiasmo dalla sovrintendenza delle Belle Arti, varie sono le figure artistiche incaricate dall’interno,‘’ritrattisti’’ in particolare, ma poi molti hanno collaborato dall’esterno, disegnando le sagome, le cosidette ‘’bozze’’…

Per il lavoro dunque collettivo, si sta considerando la possibilità di non apporre la firma del singolo artista, in quanto dall’esecuzione preparatoria alla finale, l’impegno partecipativo è opera di tutto lo ‘’staff’’, com’è giusto che fosse…”.

E’ già stata stabilita una data per l’inaugurazione?

“…Noi come ‘’ CalaPanama’’ – conclude Calò  di concerto con l’Associazione Nazionale Magistrati e la Prima Circoscrizione comunale, che nella persona del vice presidente Antonio Nicolao, non ci ha fatto mancare il suo entusiasmo e il supporto burocratico, abbiamo fissato la data dell’ 11 luglio...Naturalmente siete fin d’ora invitati in prima fila, con enorme piacere...”.

Un invito così spontaneo a ‘’ritornare’’, non si può rifiutare. E allora il pensiero di un altro illustre artista isolano scomparso un anno fa, ci riporta alla memoria alcuni versi, a sottolineare questo simbolico ‘’muro che parla’’ di uomini e donne fisicamente assenti, ma dei quali le idee non dovranno morire mai.

‘’Un suono discende da molto lontano

 assenza di tempo e di spazio

 nulla si crea, tutto si trasforma

La luce sta nell’essere luminoso irraggia il cosmo intero

cittadini del mondo cercano una terra senza confine

La vita non finisce, e come il sonno la nascita è il risveglio

Finché non saremo liberi

Torneremo ancora, ancora, e ancora…’’

Franco Battiato

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