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Palermo: furti auto, traffico rifiuti e spaccio di droga: blitz con 27 arresti [VIDEO]

Sono 17 le persone finite in carcere e 10 ai domiciliari, alla guida dell’organizzazione un 34enne che avrebbe gestito lo stoccaggio.

Palermo – Avrebbero gestito quattro piazze per lo spaccio di droga e un traffico illecito di rifiuti, dedicandosi anche ai furti di auto e alle estorsioni con il metodo del cavallo di ritorno. Sono 27 le persone arrestate questa mattina dai carabinieri – 17 vanno in carcere e 10 ai domiciliari – in esecuzione di un’ordinanza firmata dal gip Fabio Pilato. I 27 sono indagati a vario titolo per i reati di detenzione e porto abusivo di armi comuni da sparo e clandestine, ricettazione, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, furto ed estorsione.

Colpito “un sodalizio criminale – ricostruiscono dal Comando provinciale – attivo nei quartieri Cep, Borgo Nuovo e Cruillas”. Alla guida del gruppo un 34enne C.E.P., che avrebbe gestito un’area di stoccaggio di rifiuti da trattare e rivendere anche fuori dalla Sicilia, al quale in tanti si rivolgevano per ritrovare la propria macchina rubata. L’attività d’indagine è stata condotta dal personale del Nucleo Operativo della Compagnia di Palermo – San Lorenzo e ha consentito di delineare un grave quadro indiziario, sostanzialmente recepito nel provvedimento cautelare, circa la sussistenza di un sodalizio criminale, attivo nei quartieri San Giovanni Apostolo – ex C.E.P., Borgo Nuovo e Cruillas, composto da persone già note alle cronache, che, avendo anche la disponibilità di armi comuni da sparo di provenienza illecita e clandestine, erano dediti alla gestione di 4 piazze di spaccio, di un’attività organizzata, priva di alcuna autorizzazione, per il traffico di rifiuti e alla commissione di furti di veicoli finalizzati per lo più alle conseguenti estorsioni con il cd. metodo del “cavallo di ritorno”.

L’attività investigativa, condotta dal Nucleo operativo della Compagnia San Lorenzo e coordinata dalla Procura, è stata portata avanti tra settembre 2020 e marzo 2021 e si è concentrata proprio sulla figura del 34enne che, insieme ad altri cinque indagati, avrebbe raccolto e lavorato il ferro e altri metalli in un terreno vicino casa. Poi, grazie a un imprenditore compiacente (anche lui arrestato) che opera nel settore, sarebbe riuscito a compilare i formulari per vendere il materiale ad altre ditte, impegnate nel campo edile e siderurgico, con guadagnati stimati fino a 50 mila euro al mese.

Le risultanze dell’indagine, compendiate nella misura cautelare, avrebbero messo in luce come alcuni cittadini dei quartieri in cui il 34enne esercitava il controllo delle attività criminali si sarebbero rivolti a lui per la risoluzione di problematiche di vita quotidiana o per avere un’intercessione a seguito del patito furto del proprio veicolo. Un altro settore che avrebbe garantito fino a 40 mila euro al mese era quello della droga. “Il gruppo era strutturato – spiegano ancora dal Comando provinciale – con un’organizzazione piramidale. Al vertice c’erano il 34enne che aveva alle sue dipendenze due figure incaricate rifornire le quattro aree di spaccio la cui operatività era garantita da altri cinque indagati”. Così, a tutte le ore del giorno e della notte, i clienti sapevano di potere contare su di loro per acquistare marijuana, hashish e cocaina che in molti casi arrivavano da un soggetto legato alla famiglia mafiosa di Santa Maria di Gesù.

Il Gip ha disposto la custodia cautelare in carcere per 17 persone e la misura cautelare degli arresti domiciliari per le restanti 10. Sono stati inoltre sottoposti a sequestro preventivo, con decreto emesso dalla stessa A.G., l’area in cui venivano stoccati i rifiuti, adiacente all’abitazione del 34enne, e un autocarro di proprietà della ditta incaricata del trasporto del materiale lavorato. Si è delineata la responsabilità di tre persone all’epoca dei fatti minorenni, attivamente coinvolte nelle illecite attività ed indagati per i reati di “detenzione abusiva di armi da fuoco”, “ricettazione” e “traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti”, per i quali l’indagine, proseguita anche sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni, ha portato all’emissione di 3 decreti di perquisizione, eseguiti nella mattinata odierna.

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