Pablo Neruda Manuel Araya

Pablo Neruda non morì di cancro: fu omicidio politico

L’autopsia lo rivela: Pablo Neruda non morì naturalmente, ma avvelenato per ordine di Pinochet dopo il colpo di stato contro Allende. Il poeta esule voleva diventare “il suo peggiore nemico”, e per questo era stato tolto di mezzo un giorno prima della sua fuga.

Santiago – Troppe cose non tornavano nella storia della morte del “poeta del secolo”: la coincidenza misteriosa di morire il giorno prima di lasciare il paese, la firma del medico (inesistente) che autorizzò l’intervento e cosi via. Poi la testimonianza dello chauffeur, che ricorda una telefonata in cui Neruda, terrorizzato, raccontava di avere subito una iniezione. Infine l’autopsia moderna risolve l’enigma: Pablo Neruda é stato ammazzato. Il movente? Perché non mettesse i bastoni tra le ruote al regime di Pinochet. Come avvenne l’omicidio? Perché il poeta era un bersaglio? Come si è scoperta la verità?

Pablo Neruda
Siamo abituati a ricordare Neruda come grande poeta ma la sua carriera politica lo rendeva pericoloso

Perché doveva morire: il coinvolgimento di Pablo Neruda nella politica e l’amicizia con Allende

Il mondo ricorda Neruda per i suoi versi, ma il poeta di Parrall, comunista convinto, riteneva l’attivismo politico una parte fondamentale della propria esistenza. La guerra in Spagna e la morte orribile dell’amico poeta Garcia Lorca furono fondamentali riguardo a questa presa di posizione. Per questo, ricoprì incarichi politici e non temette di mettersi contro il governo Vileda, pagando anche con un esilio di tre anni – ma ottenendo l’ammirazione sconfinata delle masse.

Verso gli anni ’70, si era innamorato di Salvador Allende, l’uomo che, vincendo le elezioni nel 1970 in testa al partito Unità Popolare, aveva dato ai marxisti di tutto il mondo la speranza di una via non violenta al socialismo. I due erano ottimi amici, e per lui Neruda aveva persino rinunciato alla lealtà al Partito Comunista. Erano due simboli del Cile e del Sudamerica: Allende del riscatto politico, Neruda di quello culturale e artistico.

Pablo Neruda Salvador Allende
Allende e Neruda: amici diversi, e tra i volti più famosi del Sudamerica.

Questo ci aiuto a capire perché Neruda poteva essere un bersaglio. La sua popolarità era enorme: seconda solo, forse, a quella di Allende stesso. Per i golpisti di Pinochet, lasciarlo vivo in esilio sarebbe significato dare piena libertà di azione a un pericolosissimo nemico ideologico.

Pablo Neruda assistette impotente al violentissimo attacco al palazzo presidenziale che terminò con il suicidio di Allende: l’incarnazione delle sue peggiori paure. I militari vennero per arrestarlo, ma quando videro quanto stava male – era affetto da un grave cancro alla prostata – lo lasciarono in pace. Il “principe dei poeti” dovette rendersi velocemente conto che per lui il nuovo Cile del golpe militare sarebbe stato invivibile. L’unica opzione? La fuga. E dall’estero, usare la propria influenza per diventare “il peggiore nemico di Pinochet“.

La morte del poeta, tra dubbi e medici fantasma

Il governo del Messico accettò di ospitare l’artista esule e gli offrì un volo, destinato al 24 settembre 1973. Ma i seguaci di Pinochet avevano altri piani per lui: sanno che è debole, e si sta facendo trattare il cancro in una clinica di Santiago. Alle 22 del 23 settembre, l’ospedale dichiara la morte di Neruda, ufficialmente per arresto cardiaco. Fin da subito, molti amici e ammiratori di Neruda sostennero che la versione della morte non stava in piedi. Pablo Neruda era stato ucciso.

Dottor Price
Identikit del “Dottor Price”, il medico (inesistente) che prese in carico la cura di Neruda nei suoi ultimi giorni. Secondo alcuni, si tratterebbe del sicario e agente segreto della CIA Michael Townley

Perché? Innanzitutto, lo stato di salute del poeta non era così grave da giustificare una morte così improvvisa. Secondo la moglie, l’urologo gli aveva dato almeno 5 anni vita: in quella fase, Neruda non aveva neanche cominciato a perdere peso. Con il dettaglio inquietante del fantomatico dottor Price, medico che avrebbe assistito Neruda negli ultimi giorni – e che non esiste in alcun documento cileno.

La testimonianza dell’autista: insabbiamenti e sparizioni

Ma la testimonianza chiave è quella dell’autista, Manuel Araya. Costui fu mandato dai medici a prendere delle medicine per il poeta in periferia – strana richiesta, per un ospedale. Sostenne di avere ricevuto, poco dopo, una chiamata dal poeta in cui costui affermava, nel panico, che qualcuno gli avesse iniettato qualcosa nello stomaco. Immediatamente dopo, due macchine lo fecero accostare: Araya fu arrestato e tradotto in un campo di prigionia, come molti collaboratori intimi del poeta. Rilasciato dopo mesi di torture, non fu lasciato in pace dalla giunta militare: suo fratello fu arrestato e sparì nel nulla, probabilmente per uno scambio di persona. Erano certi che Araya sapesse dell’avvelenamento.

Stadio Nazionale Cile Pinochet
Lo Stadio Nazionale nei giorni del golpe Pinochet: Manuel Araya trascorse qui, come molti “nemici” della giunta, cinquanta giorni di atrocità in cui fu incatenato, torturato e gli furono spezzate le gambe

La testimonianza di Araya fu messa in dubbio, ma fu propria essa a piantare il seme del sospetto. Lui la sostenne per tutta la vita, e nel 2013, un giudice autorizzò finalmente una perizia biologia atta a trovare tracce di veleno. E le trovò.

Le perizie forensi e il ritrovamento del veleno

Il corpo del poeta fu dunque riesumato per ulteriori accertamenti. Nel 2015, il governo cileno affermò che era “quasi certo” che Neruda fosse morto per “intervento di terzi“, mentre nel 2017 una équipe internazionale di scienziati rigettò la validità del certificato di morte ufficiale.

Manuel Araya Neruda
La testimonianza di Manuel Araya, autista del poeta, fu fondamentale per scoprire la verità

Rodolfo Reyes, nipote del poeta e a lungo sostenitore della teoria dell’avvelenamento – sostenuta anche da Isabel Allende – ha affermato lunedì che sono state trovate, nelle ossa del poeta, tracce di Clostridium botulinum, neurotossina pericolosissima. Il team di esperti delle McMaster University canadese e dell’Università di Copenhagen, capitanati da Gloria Ramírez, affermano che le tracce del batterio non vengono dalla bara.

Ora conosciamo il proiettile che ha ucciso Neruda“, ha affermato Reyes. “Dobbiamo solo capire chi lo ha sparato“.

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