La polizia coordina una vasta operazione contro traffico di droga internazionale e corruzione: 9 persone in custodia cautelare e 19 arresti in flagranza di reato.
Torino – La Squadra Mobile della polizia di Stato, con la collaborazione degli omologhi uffici di Frosinone, Verona e Monza Brianza, ha proceduto all’esecuzione di due diversi provvedimenti, dispositivi di misure cautelari personali di natura restrittiva, emessi dal tribunale di Torino nei confronti di nove persone. Droga e corruzione nel mirino.
Un primo provvedimento di custodia cautelare in carcere veniva adottato, in virtù degli esiti di una complessa operazione, convenzionalmente denominata “New Bottom Barrel”, avviata sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica.
L’attività aveva consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di sei cittadini albanesi, in ordine all’ipotesi di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, nello specifico cocaina.
All’atto dell’esecuzione della misura custodiale, cinque indagati venivano rintracciati presso le rispettive dimore site a Torino, Lissone (MB), Frosinone e Verona, mentre il sesto indagato risultava irreperibile sul territorio nazionale.
Le perquisizioni effettuate in occasione dell’esecuzione del provvedimento restrittivo permettevano di sequestrare materiale ritenuto utile alle indagini, nonché di eseguire un decreto di sequestro preventivo, emesso dall’A.G. procedente a carico di uno degli indagati, riguardante tre autoveicoli e numerosi conti correnti bancari. Nel corso delle lunghe investigazioni sull’organizzazione criminale di matrice albanese, venivano effettuati ulteriori 19 arresti in flagranza di persone indiziate, secondo l’ipotesi d’accusa, della violazione della normativa sugli stupefacenti, nonché veniva eseguito il sequestro di circa 18 chilogrammi di cocaina, della somma contante di oltre 23.000 euro e di sei autovetture.
Proprio da uno stralcio della narrata attività investigativa, venivano avviate separate indagini, nell’ambito dell’Operazione convenzionalmente denominata “Corsia preferenziale”, relative ad episodi di presunta corruzione, che avrebbero coinvolto una funzionaria dell’Anagrafe di Torino ed altre due donne, le quali avrebbero rivestito ruoli di intermediarie verso cittadini stranieri, prevalentemente romeni, albanesi e marocchini, che, secondo l’ipotesi dell’accusa, sarebbero stati intenzionati ad ottenere, in cambio di denaro, carte di identità, sia cartacee che elettroniche, al di fuori delle regolari prassi amministrative ed in tempi brevissimi, a fronte degli ordinari tempi di attesa.
In seno a tale filone investigativo, gli operatori della Squadra Mobile, sempre sotto il coordinamento della locale Procura, raccoglievano gravi indizi di colpevolezza a carico delle tre donne citate, nei cui confronti l’A.G. procedente disponeva la misura degli arresti domiciliari.
Contestualmente all’esecuzione dei provvedimenti restrittivi, venivano eseguite le perquisizioni presso le abitazioni ed i luoghi nella disponibilità delle tre donne e di taluni degli stranieri deferiti in veste di presunti corruttori, che consentivano il rinvenimento di materiale e di documentazione utili ai fini investigativi.
Sempre nello stesso contesto, nell’ambito di altro procedimento penale, venivano infine eseguite le perquisizioni, delegate dall’A.G. procedente, nei confronti di un ulteriore funzionario dell’Anagrafe di Torino e di uno straniero di nazionalità romena, anch’essi iscritti nel registro degli indagati per il reato di corruzione, nell’ambito delle procedure di rilascio dei documenti di identità a cittadini stranieri.