Operazione Dda Milano: le mire di Cosa Nostra sui cantieri per il Ponte sullo stretto

Nell’indagine dell’antimafia che ha portato in cella Francesco Scirocco e Giovanni Bontempo, i contatti con il manager Webuild.

Milano – Spunta una vicenda che sfiora la più grande infrastruttura in via di progettazione, il Ponte sullo Stretto, nell’indagine della Dda di Milano che oggi ha portato in cella Francesco Scirocco e Giovanni Bontempo, imprenditori vicini al clan mafioso dei Barcellonesi. Dalle intercettazioni emerge che un dipendente di Webuild, la società di progettazione non indagata, un anno fa si rivolse a Bontempo e Scirocco, interessati alla maxi opera, per individuare uno stabile “in una zona strategica rispetto ai
cantieri” che sorgeranno per i lavori. Bontempo propose un capannone nel Messinese. Dell’operazione si è poi persa traccia.

Non solo il Ponte sullo Stretto, ma anche le infrastrutture legate alle Olimpiadi di Milano-Cortina. Il centro operativo della Direzione investigativa antimafia di Milano ha arrestato i due imprenditori messinesi Scirocco e Bontempo con l’accusa di intestazione fittizia aggravata dall’aver agevolato la mafia. Stando a quanto ricostruito dalle indagini coordinate dalla Dda guidata dal procuratore Marcello Viola e dall’aggiunto Alessandra Dolci, i due sarebbero vicini al clan dei “Barcellonesi” e avrebbero dato vita ad imprenditoriali legate a Cosa Nostra finalizzate ad aggiudicarsi appalti pubblici. È emerso che Scirocco e Bontempo avrebbero partecipato anche a una gara “bandita da Infrastrutture Milano Cortina 2026” dal valore di oltre 28 milioni di euro.

I due imprenditori ora si trovano in carcere su ordinanza firmata dal gip di Milano Fabrizio Filice. La Procura, nel frattempo, ha disposto il sequestro preventivo d’urgenza di aziende, beni immobili e conti correnti per 5 milioni di euro. Secondo l’antimafia i due “attraverso società principalmente operanti nel settore edilizio a Milano” avrebbero “consentito l’operatività di realtà imprenditoriali riconducibili a Cosa Nostra“. 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

Dal Signor Giovanni Bontempo:

“…Il Tribunale del Riesame, sentenza n. 720/24 del 01/08/2024, ha annullato l’ordinanza cautelare ritenendo insussistenti i gravi indizi di colpevolezza e dichiarando infondato lo stesso reato ipotizzato a mio carico; e che la Suprema Corte di Cassazione, sentenza n. 794/2025 del 22/11/2024 ha confermato integralmente tale decisione, rigettando il ricorso proposto dal Pubblico Ministero...”.

Aggiornamento: Nell’agosto del 2024 Il giudice del Riesame ha accolto l’istanza di scarcerazione per Bontempo e Scirocco – un mese prima ristretti in carcere a seguito dell’inchiesta condotta dalla Dda di Milano –  poichè accusati di contiguità al clan dei “Barcellonesi” e nello specifico di condotte fraudolente finalizzate all’intestazione fittizia di diverse società aggiudicatarie di appalti pubblici in tutta Italia, revocando per Bontempo il sequestro preventivo nonchè la nomina dell’amministratore giudiziario.

E’ stata disposta altresi l’immediata restituzione e reimmissione in possesso di tutti beni a Bontempo, difeso dall’avvocato Alessandro Pruiti, ovvero beni mobili, immobili, quote sociali, conti correnti bancari e quant’altro oggetto di sequestro.