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Operatrici sanitarie vittime di molestie: “Aprire centri di ascolto e denunciare le violenze”

Aggressioni fisiche e verbali, battutacce, insulti sessisti o peggio sono all’ordine del giorno. Giuliano (UGL Salute): Quadro avvilente e preoccupante, serve una battaglia di civiltà.

Roma – Alcune decine di operatrici sanitarie, che hanno recentemente accettato di rispondere ad un questionario dell’ospedale dove prestano servizio, hanno dichiarato di aver subito molestie sul posto di lavoro. Un situazione sempre più pericolosa e ormai non più tollerabile, che “deve spingere ad aprire una discussione che possa sollevare il velo sulle condizioni in cui le professioniste si trovano ad operare all’interno delle strutture sanitarie”. A intervenire sulla sicurezza delle personale femminile di cliniche e ospedali, argomento reso ancor più delicato e urgente dagli ultimi casi di aggressione, è il Segretario Nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano.

La battaglia perché la parità di genere venga applicata in ogni sua forma, è sempre aperta. Un sito che si occupa dell’universo femminile ha approfondito l’argomento scoperchiando un vero e proprio vaso di Pandora. “E emerso un avvilente e preoccupante panorama di esperienze – spiega il sindacalista -. Chi ha subito battute di cattivo gusto, chi insulti sessisti fino ad arrivare a vere e proprie molestie sessuali”.

Per le donne che lavorano nella sanità, sottolinea Giuliano, non c’è solo il pericolo che arriva dall’esterno come testimoniato dalle aggressioni fisiche e verbali di cui quotidianamente si ha notizia: c’è anche quello di un sistema dove la discriminazione può mischiarsi ad atti di violenza tra colleghi. “Chiediamo che vengano predisposti centri di ascolto nelle strutture ospedaliere e nelle Asl invitando le operatrici sanitarie a denunciare senza timore qualunque forma di molestia. La parità di genere e la sicurezza sui luoghi di lavoro sono battaglie di civiltà da combattere con assoluta fermezza”, conclude Giuliano.

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