Omicidio Pierina Paganelli, resta in carcere Louis Dassilva: la decisione del Riesame

Il 34enne accusato del delitto della 78enne trovata morta a Rimini il 3 ottobre scorso, per i giudici deve rimanere dietro le sbarre.

Bologna – Resta in carcere Louis Dassilva, il 34enne indagato e accusato dell’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne trovata morta nello stabile di via del Ciclamino di Rimini. A confermare la custodia cautelare in carcere, il Tribunale del Riesame del capoluogo emiliano. Due giorni fa Dassilva si era presentato di fronte ai giudici e in quella sede, la sua difesa era pronta a smontare la prova regina alla base dell’impianto accusatorio della Procura, ossia il video registrato da una telecamera di videosorveglianza dell’impianto di una farmacia nei pressi di via del Ciclamino. Ma per i magistrati deve restare dietro le sbarre.

Secondo la difesa di Dassilva, l’uomo inquadrato dalla telecamera intorno alle 21.17 non era “chiaramente visibile”. Per i legali, non si tratta neppure del 34enne, che agli inquirenti aveva raccontato di essere rimasto a casa con la moglie nella sera del 3 ottobre. A confermare il suo racconto anche Valeria Bartolucci, che però, stando anche a quanto risulta dalle carte delle indagini, quella stessa sera si era addormentata sul divano intorno alle 21. Per i magistrati invece Dassilva avrebbe ucciso Pierina per tutelare la sua relazione con la vicina di casa e nuora della vittima, Manuela Bianchi. Secondo chi indaga, il 34enne avrebbe assassinato Paganelli per continuare la relazione extraconiugale con Bianchi e contemporaneamente mantenere il matrimonio con Bartolucci che negli anni avrebbe permesso all’uomo un tenore di vita agiato.

Louis Dassilva

Tra gli elementi in mano agli investigatori ci sono un paio di occhiali da lavoro che potrebbero essere stati usati al momento dell’omicidio e una t-shirt, sequestrata a Dassilva, che potrebbe corrispondere a quella che indossa l’uomo ripreso in un video di sorveglianza pochi minuti dopo la morte della 78enne, uomo che, secondo gli investigatori, è proprio Dassilva. Secondo i legali del 34enne, invece, quelle immagini sono troppo sgranate per poter affermare che l’uomo che vi compare sia l’indagato. Davanti ai giudici che erano chiamati a decidere se sussistessero o meno i motivi per la carcerazione preventiva del 34enne, la Procura di Rimini aveva presentato una relazione preliminare.

In quelle carte si esplicitano alcuni elementi (che poi si preciseranno in una relazione finale) sui cellulari di Dassilva e sui contatti di questo con Manuela Bianchi, la nuora di Pierina con cui il senegalese aveva una relazione sentimentale. Gli inquirenti hanno sottolineato come la relazione tra due fosse continuata anche dopo l’omicidio addirittura fino a 10 giorni prima che Dassilva fosse arrestato a testimoniare un forte legame sentimentale dell’uomo nei confronti della nuora.

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