“Qualcuno stava cercando di entrare e minacciava mia nonna. Ho preso un coltello per difendermi”, ha detto il ragazzino agli inquirenti. La sua ricostruzione è al vaglio della Procura.
Siracusa – “Qualcuno stava cercando di entrare e minacciava mia nonna. Ho preso un coltello per difendermi.” Si è difeso così il 16enne fermato per l‘omicidio di Christian Regina, il 40enne accoltellato a morte sulle scale di un condominio di via Italia. Il ragazzino, in un primo momento era fuggito ma poi si è costituito, accompagnato dai genitori, e ha ammesso le sue responsabilità. Sarebbe quindi stato lui a uccidere Regina, che viveva nello stesso palazzo del minore, morto dissanguato a causa di un fendente al torace.
Secondo quanto emerso, Regina la notte del 9 dicembre sarebbe stato accompagnato a casa completamente ubriaco da un amico, che l’ha lasciato in ascensore al piano terra. Ma nel salire avrebbe sbagliato piano e cercato di aprire la porta della casa dove abita il minore, scambiandola per la sua. Quindi avrebbe cominciato a bussare violentemente per farsi aprire. Da qui la discussione tra Regina e la famiglia del ragazzino, figlio del boss che ha nel palazzo il suo quartier generale. Sarebbero volate minacce e insulti, ha affermato il 16enne, che a quel punto si è procurato un coltello “per difendersi”. Poi la colluttazione in cui Christian Regina ha avuto la peggio, trafitto da un fendente al torace. L’uomo è morto dissanguato in pochi minuti.
La ricostruzione è ora al vaglio della procura dei Minori di Catania che indaga per omicidio volontario.
Il ragazzino si è poi dileguato, ma nel corso della notte si è costituito accompagnato dai genitori e ha confessato l’omicidio. La procuratrice Carla Santocono ha disposto l’autopsia sulla salma.