Omicidio di Lazise, il figlio è stato dimesso e trasferito in carcere: “Mi scoppia la testa”

Campagnari è accusato dell’omicidio del padre Franco. Non ha risposto alle domande del magistrato.

Verona – «Ho la testa che mi scoppia, ho mal di testa, sto male». Sono state queste le parole di Marco Campagnari, 46 anni, l’uomo che venerdì 12 luglio ha ucciso a coltellate il padre Franco, 67 anni, in una delle loro abitazioni a Lazise, quando si è trovato davanti i carabinieri. L’uomo ieri era in ospedale a Peschiera, dove è stato sottoposto a intervento chirurgico alle mani, quindi nel tardo pomeriggio è stato dimesso. I carabinieri lo hanno accompagnato in caserma per la fotosegnalazione e poi in carcere a Montorio. E’ stato sentito dal magistrato ma è rimasto in silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Verona e Peschiera, Marco Campagnari avrebbe ucciso il padre al culmine di una lite iniziata perché il genitore aveva intenzione di vendere la casa al primo piano in località Barum. Avrebbe afferrato uno dei coltelli di cucina e colpito con violenza il padre, al punto che nella foga e per il sangue sulle mani, il coltello gli è scivolato più volte dall’impugnatura, provocandogli profonde ferite che hanno richiesto l’intervento chirurgico.

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