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Omicidio di Giulia Cecchettin: sul sedile dell’auto di Turetta “moltissimo sangue”

Dai rilievi del Ris emergono copiose tracce ematiche sul sedile posteriore della Fiat Grande Punto con cui Filippo ha trasportato il cadavere dell’ex fidanzata. A breve il test per stabilire se la ragazza è stata uccisa nel veicolo.

Venezia – C’era parecchio sangue sul sedile posteriore della Fiat Grande Punto, l’auto usata da Filippo Turetta per trasportare il cadavere dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, uccisa a coltellate lo scorso novembre dopo una lite. Il 22enne è attualmente detenuto nel carcere veronese di Montorio ed è accusato di omicidio: rischia l’ergastolo.

Dal veicolo gli investigatori del Ris hanno estratto i primi campioni, ma per capire se Giulia sia stata uccisa con le ultime coltellate nell’auto, oppure fosse già morta quando l’ex fidanzato l’ha caricata sulla Punto dopo l’agguato a Fossò, dovrà essere effettuata dai carabinieri la “bloodstain pattern analysis”, la tecnica che studia forma ed eventuale traiettoria seguita dal sangue, per effettuare la quale i Ris attendono l’incarico dal pm Paolo Petroni.

Dovrebbe invece arrivare la prossima settimana il conferimento ufficiale da parte del pm dell’incarico ai consulenti per l’analisi delle tracce di sangue e degli altri oggetti – un coltello, i sacchi neri e un telefono – trovati nell’auto di Filippo. Si tratta di accertamenti irripetibili, ai quali parteciperanno anche i consulenti tecnici nominati dalle parti, i difensori di Turetta, e i legali della famiglia Cecchettin.

Tutta la vicenda

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