63enne arrestata per omicidio a Gioia Tauro: il compagno non è morto per cause naturali

In due anni di indagini i carabinieri hanno ricostruito l’intera dinamica del delitto di Maurizio Ansaloni, ucciso nel gennaio del 2023.

Reggio Calabria – Aveva fatto passare la morte del compagno come un evento dovuto a cause naturali ma secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura di Palmi e condotte dai carabinieri, l’uomo sarebbe stato in realtà vittima di un omicidio.

Con questa accusa è stata arrestata una donna di 63 anni residente a Gioia Tauro. La vittima, Maurizio Ansaloni, era il suo compagno e sarebbe stato ucciso nel gennaio 2023.

L’indagine si è sviluppata attraverso l’utilizzo di tecniche tradizionali ma approfondite, tra cui sopralluoghi, perizie, audizioni testimoniali, consulenze medico-legali e accertamenti specialistici, che hanno consentito di raccogliere elementi di prova determinanti. Il quadro indiziario emerso è apparso coerente e solido, rafforzando le ipotesi investigative a carico della donna.

Decisive, in particolare, sono state le perizie tecniche svolte dai consulenti incaricati, le quali hanno evidenziato lesioni interne e segni sul corpo della vittima incompatibili con una morte naturale. A ciò si è aggiunta la ricostruzione cronologica degli eventi, che ha fatto emergere un notevole ritardo tra il momento della presunta morte dell’uomo e la successiva chiamata ai soccorsi. Un ritardo che, unito al comportamento incoerente della donna e alle sue versioni contraddittorie, ha rafforzato il sospetto di un omicidio mascherato da decesso accidentale.

Al termine dell’attività investigativa, la Procura ha richiesto e ottenuto l’emissione di una misura cautelare in carcere, eseguita dai Carabinieri. La donna è stata quindi tradotta presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria “Giuseppe Panzera”, dove resterà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per i successivi sviluppi processuali.

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