Ok della commissione alla maternità surrogata come reato universale, è scontro

Il testo promosso da Fdi è pronto per l’Aula del Senato. Polemiche Pd-Avs: “Corsa inaccettabile per un provvedimento neppure calendarizzato”.

Roma – Via libera della commissione Giustizia del Senato al disegno di legge che introduce il reato universale di maternità surrogata. Concluso l’esame degli emendamenti e le dichiarazioni di voto, i gruppi hanno dato il mandato al relatore per l’approdo in Aula. A favore il centrodestra, contrarie tutte le opposizioni. Il provvedimento, che porta la firma di Fratelli d’Italia e fortemente voluto dalla stessa premier Giorgia Meloni, è stato approvato senza modifiche ed era già passato alla Camera un anno fa, il 26 luglio 2023.

Soddisfatta la maggioranza, dal capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti (“Diciamo basta al business esecrabile di commercializzazione del corpo femminile e di bambini”) alla vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Augusta Montaruli (“Questo ddl che introduce il diniego a una pratica indegna, che trasforma il corpo delle donne e la procreazione di bambini come merce da vendere al miglior offerente. Tutto questo è oltremodo abominevole e nulla c’entra con la libertà di essere genitore o di fare del proprio corpo ciò che si desidera”). Il viceministro alla Giustizia, Francesco Sisto, al termine dei lavori in commissione afferma che “il provvedimento è pronto per l’Aula. Il governo ha fatto il suo, ora sulla calendarizzazione decideranno i capigruppo”.

Il senatore Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega sottolinea come sulla maternità surrogata la
posizione del Carroccio sia “semplicemente coerente con il disegno di legge presentato nella scorsa legislatura. Riteniamo sia un reato grave, da perseguire anche a livello internazionale. Le nostre proposte emendative andavano in questa direzione: rafforzare l’illecito attraverso una fattispecie specifica all’interno del codice penale, in modo da prevedere sanzioni adeguate per perseguirlo anche se commesso all’estero,
sanzionando anche i pubblici ufficiali che registrano i minori nati con la maternità surrogata. In sintesi, più si rafforza il reato, inserendolo nel codice penale, più aumenta la possibilità che ci sia una moratoria a livello internazionale“.

Attacca il Pd: “È francamente inaccettabile che si facciano le corse per approvare in commissione un provvedimento che non è neanche calendarizzato per l’Aula e ci sia il totale silenzio, da parte dei presidenti di commissione, sul fine vita che invece è in calendario per l’aula il 17 settembre. Su quel disegno di legge non si fa niente, non sono state convocate le commissioni mentre si obbliga la commissione Giustizia a lavorare a tappe forzate per chiudere un provvedimento, quello sulla maternità surrogata, che ha carattere ideologico e interessa alla maggioranza”, commenta il senatore del Pd, Alfredo Bazoli, al termine della commissione Giustizia.

Per la senatrice dem, Anna Rossomando, “ancora una volta non si affronta il tema di cosa facciamo dei bambini già nati, abbiamo una norma simbolica e basta. Sono incapaci di affrontare un tema che costringe a fare i conti con l’attualità e il futuro”. Interviene anche la senatrice dell’Alleanza verdi e sinistra Ilaria Cucchi: “Siamo di fronte all’ennesimo tentativo della destra di parlare ancora una volta alla pancia del suo elettorato. La maggioranza ha voluto approvare a tutti i costi il reato universale di maternità surrogata, l’ennesima bandierina propagandistica sulla pelle dei bambini, più utile alla propaganda e all’odio social che alla realtà. Una proposta di legge che chiede la deroga al principio di territorialità, basandosi sul riconoscimento, a livello universale, del disvalore della Gpa, è inammissibile, trattandosi di un percorso legale in diversi Paesi europei e nel mondo”.

A chiudere la querelle politica ci pensa Carolina Varchi, deputato di Fratelli d’Italia e prima firmataria del disegno di legge. “Col passaggio in Aula per l’approvazione definitiva – spiega – il nostro Stato ribadirà il proprio “no” a una pratica disumana che rischia di trasformare la vita in qualcosa di commerciabile, come se fosse una merce come un’altra. Tutto questo, per il capriccio di qualche benestante disposto a sfruttare il corpo di donne bisognose di denaro. Finché ci saremo noi – conclude – tutto questo sarà condannato”. Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus, l’approvazione del testo in commissione è un’ottima notizia che infonde speranza nel raggiungimento dell’obiettivo finale, una grande moratoria internazionale contro la maternità surrogata che coinvolga anche l’Unione Europea e l’Organizzazione delle Nazioni Unite”.

«L’utero in affitto alimenta un osceno mercato internazionale di bambini, paragonabile per barbarie alla tratta di esseri umani a fini di schiavitù o prostituzione. Auspichiamo – conclude Coghe – che il ddl arrivi presto in Aula al Senato e sia definitivamente approvato con altrettanta celerità“.

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