Nuove mostre e identità: il museo si rinnova

Due percorsi permanenti tra Lapidarium e ritratti celebrano memoria storica, arte e protagonisti della città.

Caltanissetta – Il Museo di Palazzo Moncada, recentemente restaurato e restituito alla fruizione pubblica, è stata inaugurata un nuovo e significativo ampliamento espositivo al piano ammezzato, articolato in due mostre permanenti che dialogano tra loro in un percorso unitario di valorizzazione della memoria storica e culturale della città.

Le nuove sale ospitano:
Il Lapidarium “Luigi Guglielmo Moncada”, una raccolta di testimonianze lapidee che
documentano la storia urbana e architettonica della Caltanissetta moncadiana, offrendo un
repertorio di simboli, iscrizioni e frammenti che raccontano la stratificazione identitaria del territorio.

La collezione dei ritratti degli uomini Illustri di Caltanissetta, realizzata dall’artista internazionale Francesco Guadagnuolo, che restituisce alla comunità un patrimonio iconografico dedicato alle personalità che hanno contribuito allo sviluppo culturale, scientifico, artistico e civile
della città.

L’inaugurazione ha visto la partecipazione di autorevoli studiosi e rappresentanti istituzionali:
Rosanna Zaffuto Rovello, storica; Giovanna Candura, Assessore alla Cultura; Vitalia Mosca, curatrice dell’esposizione “Guadagnuolo”; Luca Miccichè, Presidente della Pro Loco Caltanissetta;

Simona Laulandri, Ordinario di Storia moderna dell’Università di Catania; Paolo Dinaro, storico dell’arte;

Giuseppe Cigna, Dirigente del Servizio Turistico Regionale; e Giuseppe Giugno, PhD in Storia dell’Architettura.

Francesco Guadagnuolo: un interprete contemporaneo della memoria cittadina – Artista nisseno di nascita e cosmopolita per formazione e attività, Francesco Guadagnuolo è riconosciuto come una delle figure più rappresentative dell’arte contemporanea italiana. La sua produzione, sviluppata tra Roma, Parigi e New York, si distingue per una poetica che unisce radici mediterranee, sensibilità sociale e un linguaggio pittorico innovativo definito dalla critica come “Sicanitudine e Transrealismo”.

La serie dedicata agli “Uomini Illustri” non si limita alla rappresentazione fisionomica:
costituisce un archivio visivo della memoria cittadina
restituisce dignità e riconoscibilità a figure talvolta dimenticate
crea un ponte tra la storia locale e la contemporaneità
rafforza il ruolo dell’arte come strumento di educazione civica e culturale

Ogni ritratto è frutto di un’indagine approfondita sulla biografia del personaggio e di una ricerca formale che mira a coglierne l’essenza interiore. Guadagnuolo non si limita a ritrarre: interpreta, contestualizza, attualizza. Il risultato è una galleria di volti che, pur appartenendo a epoche diverse, dialogano tra loro in un continuum narrativo che restituisce alla città un’identità condivisa.

La triade artistica nissena: Frattallone, Tripisciano, Guadagnuolo – La presenza della collezione di Guadagnuolo a Palazzo Moncada s’inserisce in una tradizione artistica che ha radici profonde e che trova espressione in tre figure emblematiche della storia culturale nissena:

Giuseppe Frattallone (1832-1874)
Scultore formatosi a Palermo e attivo a Firenze, rappresenta il momento fondativo della scultura nissena moderna. La sua produzione, legata al classicismo accademico, testimonia l’ingresso della città nel panorama artistico nazionale dell’Ottocento.

Michele Tripisciano (1860-1913)
Artista di fama nazionale e internazionale, autore di opere monumentali e celebrative, Tripisciano incarna la piena maturità della tradizione scultorea nissena. Le sue opere, tra cui la celebre opera scultorea dedicata a Giuseppe Gioachino Belli, situato nelle Piazza omonima a Roma, sono espressione di una monumentalità che coniuga rigore formale e sensibilità narrativa.

Francesco Guadagnuolo (1956)
Erede ideale di questa tradizione, Guadagnuolo la rinnova e la proietta nel contemporaneo. La sua ricerca, aperta ai linguaggi globali e alle tematiche sociali, rappresenta la fase più recente di un percorso artistico che, dalla classicità ottocentesca, giunge oggi a un dialogo internazionale.

Questa triade – Frattallone, Tripisciano, Guadagnuolo – non è solo una successione cronologica,
ma un percorso evolutivo che testimonia la continuità e la capacità di rinnovamento dell’arte nissena.

L’accostamento tra il Lapidarium e la collezione dei ritratti non è casuale:
le pietre raccontano la storia materiale della città,
i volti raccontano la storia umana che l’ha costruita.

Il Museo di Palazzo Moncada diventa così un luogo in cui la memoria si fa esperienza, in cui il
visitatore può comprendere come l’identità urbana sia il risultato di un intreccio tra architettura, persone, idee e visioni.

Le due nuove mostre permanenti del Museo di Palazzo Moncada rappresentano un passo significativo nella valorizzazione del patrimonio culturale nisseno. Esse offrono alla città:
un luogo di studio
uno spazio di divulgazione
un punto di riferimento per la ricerca storica e artistica
un ambiente educativo aperto a cittadini, scuole, studiosi e visitatori

Con questo ampliamento, Caltanissetta riafferma il proprio ruolo nel panorama culturale regionale e nazionale, riconoscendo nell’arte e nella memoria storica strumenti fondamentali per la crescita civile e per la costruzione di una comunità consapevole delle proprie radici e del proprio futuro.