L’avvio della produzione segna un passo importante per Stellantis e per i 4.000 lavoratori coinvolti nella fabbrica lucana.
Potenza – “L’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa, è nello stabilimento di Melfi , come Ugl Metalmeccanici non possiamo nasconderci speranzosi di grandi attese per la visita. Dopo la sua nomina, è la prima visita nella fabbrica lucana, dove, come confermato ieri, a Torino, nell’incontro con i sindacati dei metalmeccanici, dalle prossime settimane si produrrà la nuova Jeep Compass”.
Lo riferiscono la Segretaria Regionale Ugl Basilicata Florence Costanzo e il Segretario Provinciale dell’UglM Potenza, Giuseppe Palumbo.
“L’obiettivo del vertice odierno dovrebbe essere l’avvio del nuovo piano industriale. La nostra speranza, per tutti i lavoratori dello stabilimento lucano e per quelli dell’indotto è che si possa ripartire con la produzione dopo anni di crollo dei volumi. È necessario un nuovo avvio. L’avvio imminente della produzione della nuova Jeep Compass a Melfi è un segnale concreto che rafforza il ruolo strategico della nostra regione nel panorama automobilistico. La Basilicata e tutti i lavoratori sono pronti come sempre a cogliere le nuove sfide e tutte le opportunità che derivano da questa nuova fase industriale, con una visione che mette al centro il lavoro, la tecnologia e la dignità delle persone. Il progetto industriale di Melfi, che prevede la produzione di modelli strategici in versione elettrica e ibrida, rappresenta un pilastro per Stellantis in Italia. Tuttavia, i volumi produttivi restano legati a doppio filo all’andamento del mercato, e il 2026 si preannuncia un anno particolarmente sfidante. È fondamentale garantire continuità e rafforzare il progetto Melfi in un contesto competitivo in continua evoluzione. Dal 2019 ad oggi – proseguono Costanzo e Palumbo – la linea produttiva ha fatto segnare un -83%. Guardando al 2024, anno “nero” di Stellantis, sono state dimezzate le auto sulla linea. Sono lontani ormai i numeri del 2015, quelli della Renegade appena dismessa, quando la fabbrica da sola contava più di 7.200 addetti, e moltissimi giovani assunti grazie al Jobs act. Oggi ne sono rimasti poco più di 4.000, con quasi 2.300 uscite volontarie incentivate dopo gli accordi del 2021. Nei soli primi sei mesi di quest’anno, ci sono stati 57 giorni di stop ai cancelli, pari a 187 turni persi e circa 3.000 lavoratori a casa quotidianamente. La logistica, con circa 700 addetti, è il pezzo della catena produttiva più in difficoltà. L’unica opzione è la riconversione. Ad oggi, delle trenta fabbriche che a Melfi ruotano attorno a Stellantis, solo una è riuscita nell’impresa. Anche per questo, oggi pomeriggio è stato convocato un attivo unitario. Nella sala consiliare del Comune di Melfi l’Ugl Basilicata Metalmeccanici unitariamente con tutte le sigle sindacali di Fiom, Fim, Uilm e Fismic incontreremo i lavoratori dello stabilimento e dell’indotto per fare il punto sul futuro del sito produttivo più importante della regione. Sono – concludono i Segretari Ugl, Palumbo e Costanzo – 9.000 famiglie coinvolte, per un comparto quello dell’automotive che da solo vale un quarto dell’economia regionale”.