Sono cinque italiani e cinque stranieri, dovranno rispondere di sfruttamento della prostituzione minorile.
Padova – I genitori non le danno la paghetta, così una ragazzina di 15 anni decide di prostituirsi per avere i soldi necessari per acquisti, alcol e droga. Fino alla scoperta, da parte della madre, di messaggi inequivocabili di un possibile cliente sul telefonino della figlia. Da qui sono partite le indagini della squadra mobile di Padova, insieme alla polizia postale, che hanno indagato dieci uomini, cinque italiani e cinque di nazionalità straniera, per sfruttamento della prostituzione minorile.
Tutto sarebbe iniziato nel 2021 dopo una lite in famiglia, quando la madre ha deciso di tagliare alla ragazza la paghetta perché scoperta a far uso di alcol e droghe. A quel punto la minorenne ha messo un annuncio su alcuni siti di incontri, chiedendo tra i 50 e i 100 euro ad appuntamento. La vicenda è continuata finché la madre ha scoperto messaggi espliciti sul cellulare della ragazza, ora 17enne, in cui venivano fissati gli incontri, che avvenivano perlopiù in un affittacamere della zona stazione di Padova, e si è rivolta ai poliziotti.
L’indagine, condotta dalla squadra mobile della questura di Padova, ha individuato tra i contatti una trentina di uomini, una ventina dei quali si è poi appurato che non avevano avuto alcun rapporto con l’adolescente.
Gli altri dieci invece sono stati indagati e ora dovranno rispondere di sfruttamento della prostituzione minorile, reato per il quale rischiano dai 6 ai 12 anni.