Una community aperta e partecipativa, che offre consigli, risorse e strumenti utili per vivere e lavorare viaggiando, per scambiare esperienze, creare relazioni e collaborazioni.
Non si tratta del famoso gruppo della scena musicale italiana, né di coloro che vivono accampati nelle periferie delle nostre città chiamati con tono dispregiativo “nomadi”, ma di un nuovo uomo e lavoratore indipendente, mobile e sempre connesso.
Esiste, finanche, un sito online, www.nomadidigitali.it, il cui obiettivo è la diffusione di una nuova filosofia di vita e di lavoro alternativa ai modelli tradizionali. Tale pensiero è basato sulle aspirazioni personali e sul desiderio di indipendenza e mobilità. Una community aperta e partecipativa, che offre consigli, risorse e strumenti utili per vivere e lavorare viaggiando, per scambiare esperienze, creare relazioni e collaborazioni. Lavorare come nomade digitale, in qualità di web freelance, riguarda settori professionali molto diversi ed in continua espansione. Alcune mansioni sono qui elencate:
– grafica e design per il web;
– copywriter (giornalista, traduttore, correttore di bozze);
– sviluppo di software e applicazioni mobili;
– cura e gestione dei profili aziendali tramite social network;
– assistenza virtuale per la gestione di servizi amministrativi e di segreteria.
– e-commerce (vendita online di prodotti);
– marketing affiliato (ottenimento di provvigioni su vendite di prodotti altrui);
– consulenze e insegnamento online (vendita della propria competenza a tariffa oraria, giornaliera o tramite pacchetto);
– info-prodotti (vendita di e-book, audio book, lezioni, corsi, video tutorial, guide e collezioni di contenuti).
Se è vero che stiamo vivendo nell’era dell’accesso illimitato alle informazioni, è altrettanto valido l’opposto: le informazioni hanno accesso illimitato a noi! Lo afferma il Global Digital Report 2019 con l’indagine We are Social, a cura di Hootsuite, piattaforma leader nel settore social media management: si spendono sempre più ore online, spesso sottraendole ad altre attività reali, pur con la consapevolezza che il tempo sia la risorsa più scarsa e preziosa.
Secondo i Nomadi Digitali, per non essere sopraffatti dalla tecnologia, occorre imparare a difendersi da essa, combattendola con il minimalismo digitale. Tale definizione è stata coniata da Carl Newport, professore di Informatica alla Georgetown University (Washington-USA), per indicare la sottrazione di tempo all’utilizzo della tecnologia. È necessario, cioè, selezionare con cura le attività che aggiungono reale valore alla nostra vita, eliminando consapevolmente tutto il resto. Significa iniziare una vera e propria rivoluzione personale per dare spazio ai servizi ludici e immateriali. Per iniziare, bisogna eliminare tutto ciò che è superfluo, principalmente di natura materiale. Una buona parte di noi ha vissuto in una società fondata sull’accumulo di oggetti, sull’accelerazione e sull’espansione senza limiti. Liberarsi da tutto ciò costituisce il primo passo per avvertire una sensazione di leggerezza, idonea ad intraprendere un cammino verso una concezione della vita più slow.
La rivoluzione 5G, acronimo di 5 th Generation, caratterizzata da una capacità di connessione elevatissima e tempi di comunicazione molto rapidi, renderà disponibili una serie di prodotti e servizi innovativi. Infatti, viene definita l’internet delle cose, proprio per la possibilità di manipolare e manovrare oggetti fisici a distanza. Ne consegue un’ulteriore espansione del mondo del lavoro, sempre più presente in ogni spazio quotidiano. L’auspicio dei Nomadi Digitali è che proprio quest’ultima rivoluzione potrà fornire ulteriori strumenti pratici e teorici per realizzare il minimalismo digitale, in modo da condurre una vita personale e sociale più ecosostenibile.
Se il futuro corre così veloce forse l’unica salvezza è accodarsi alla carovana dei Nomadi Digitali!