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Movida: un incendio per eliminare la concorrenza

Un pakistano, titolare di un locale, e alcuni suoi complici albanesi e brasiliani devono rispondere dei reati di incendio, danneggiamento seguito da incendio, rapina, estorsione, sequestro di persona, minacce e possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.

Bergamo – Sono state anche eseguite numerose perquisizioni nelle province di Bergamo, Brescia e Lecco. All’origine dell’indagine due episodi di incendio doloso ai danni di un locale della movida bergamasca.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il movente sarebbe riconducibile “a motivi di illecita concorrenza, posta in essere da un pakistano, titolare di un locale antagonista e aiutato da altri soggetti albanesi e brasiliani, per assicurarsi più clientela e quindi un maggior profitto“, come riporta una nota dell’Arma.

Gli inquirenti hanno accertato anche numerosi atti di violenza nei confronti degli avventori della discoteca del pakistano che, aggrediti dal personale della sicurezza, minacciavano azioni legali o filmavano con i propri telefoni i pestaggi. Non sono mancati furti di cellulari e auto date alle fiamme. Il tribunale di Bergamo ha disposto il carcere per due degli indagati, gli arresti domiciliari per uno e l’obbligo di dimora per altri tre.

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