L’avvocato dell’associazione Abu Bakar: “Costituzione garantisce a tutti il diritto di preghiera”. Tovaglieri: “Luoghi di indottrinamento”.
Roma – Il Consiglio di Stato ha dato il via libera alla realizzazione di una moschea sul territorio di Magenta. Il consiglio ha accolto il ricorso dell’Associazione Abu Bakar dopo che il Comune di Magenta non aveva concesso un’area cittadina per pregare all’associazione islamica. Una sentenza che ha fatto insorgere la Lega. “Dopo il partito islamico, la concessione della moschea. Ci sono tutti gli elementi perché Magenta diventi una enclave musulmana alle porte di Milano e ciò desta molta preoccupazione”, dichiara l’eurodeputata Isabella Tovaglieri.
“Anche se questo processo di islamizzazione sta avvenendo apparentemente nel quadro delle leggi democratiche – prosegue l’esponente lombarda della Lega – non possiamo ignorare che, dietro al paravento della legalità, una parte consistente della comunità musulmana continui a portare avanti, promuovendole anche presso le nuove generazioni, la sharia e altre usanze islamiche arcaiche e liberticide, che sono in aperto contrasto con i dettami della nostra Costituzione e con i diritti fondamentali dell’individuo, in particolare delle donne. C’è poi un problema di sicurezza enorme: anche se la libertà di culto è garantita dalla nostra Carta, sappiamo che nessuno può controllare ciò che avviene nelle moschee, che più di una volta hanno dimostrato di essere luoghi di indottrinamento all’estremismo e al terrorismo”.
“La decisione del Consiglio di Stato con la quale si è stabilito che il Comune di Magenta deve trovare un’area per la costruzione di una moschea, è a dir poco inaccettabile. Una sentenza shock che preoccupa. I giudici, infatti, hanno ordinato all’amministrazione – di centrodestra – di individuare l’area e di garantire il diritto di preghiera per i musulmani, accogliendo il ricorso dell’associazione Abu Bakar”. Così il deputato lombardo della Lega Fabrizio Cecchetti, segretario dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati. I “più maliziosi potrebbero pensare all’ennesima ingerenza di una certa magistratura politicizzata che non tiene minimamente conto della volontà dei cittadini espressa alle urne. La Lega non può in alcun modo ignorare fatti di questa gravità, anche per motivi di sicurezza e ordine pubblico. Per questo intendiamo andare a fondo sulla vicenda, che ha ancora alcuni lati oscuri: la Lega presenterà un’interrogazione parlamentare”.
Una sentenza commentata dall’avvocato Luca Bauccio, legale difensore dell’associazione assieme al collega Aldo Russo: la decisione è “importante con anche un rilievo nazionale, dato che al di là del caso specifico sta stabilendo un principio direttamente desumibile dalla Costituzione, cioè che il diritto alla preghiera è un diritto costituzionalmente tutelato e le amministrazioni pubbliche hanno l’onere di individuare le aree dove consentire l’edificazione di luoghi di culto islamici nel rispetto delle leggi e senza trincerarsi in risposte liquidatorie. Il Comune si era rifiutato di individuare un’area, vi era un’area già prevista per finalità di culto ma si rifiutava di riconoscerne questa destinazione e in alternativa non dava nessun’altra indicazione; ciò anche a fronte della disponibilità dell’associazione Abu Bakar di prendere in considerazione qualunque soluzione che l’ente pubblico avesse valutato”.