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Morti nella Rsa, cancellato l’ergastolo all’infermiere Leopoldo Wick

In primo grado era stato condannato all’ergastolo per aver ucciso sette anziani ospiti della Rsa di Offida (Ascoli), somministrando insulina e psicofarmaci.

Ancona – Secondo la Corte d’Assise d’Appello “il fatto non sussiste” per cui i giudici hanno mandato assolto Leopoldo Wick, l’infermiere ascolano accusato di aver ucciso alcuni anziani ospiti nella residenza sanitaria assistenziale di Offida, nell’Ascolano, e condannato in primo grado all’ergastolo. Alla pronuncia della sentenza, i giudici hanno anche ordinato l’immediata scarcerazione dell’imputato.

La sentenza segna una clamorosa svolta nel caso e giunge dopo tre anni e mezzo di detenzione dell’imputato nel carcere di Ascoli, interrotta solo sei mesi dalla concessione dei domiciliari disposta a fine 2021 dalla Corte d’Assise di Macerata. Secondo l’accusa l’infermiere ascolano, 60 anni, sarebbe stato responsabile di otto omicidio e sette tentati omicidi, tra il 2017 e 2018, ai danni di anziani ospiti della Rsa di Offida (Ascoli Piceno) dove l’uomo lavorava.

In primo grado l’infermiere era stato condannato per sette omicidi e un tentato omicidio

In primo grado era stato riconosciuto colpevole di 7 omicidi e un tentato omicidio attraverso la somministrazione di “insulina e psicofarmaci”. Leopoldo Wick era stato arrestato nel giugno del 2020 e condannato in primo grado al fine pena mai nel giugno dello scorso anno.

Per arrivare a definire il quadro accusatorio, la Procura aveva svolto anche degli approfondimenti, rilevando “un deciso picco di mortalità” nella Rsa, con il doppio dei decessi rispetto alle altre strutture per anziani nel territorio che si trovano ad Ascoli Piceno e Acquasanta Terme. A segnalare anomalie sui decessi era stata un’operatrice socio sanitaria che, non trovando ascolto nei suoi superiori, si era rivolta direttamente ai carabinieri. Wick si è sempre professato innocente. Ora i giudici hanno accolto la sua versione. Bisognerà attendere novanta giorni, e il deposito delle motivazioni della sentenza, per capire cosa abbia convinto la Corte d’Assise a ribaltare clamorosamente il giudizio di primo grado.

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