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Morte di Simona Cinà, la Procura chiarisce i fatti: “Ecco tutta la verità sulle indagini”

L’alcol e i vestiti non sono “spariti” ma sono stati sequestrati dagli inquirenti: ecco cosa si sa sul caso della 30enne trovata morta in piscina durante una festa.

Palermo – Dopo giorni di polemiche e indiscrezioni mediatiche sulla morte di Simona Cinà, la 30enne trovata priva di vita nella piscina di una villa a Trabia il 15 luglio scorso, la Procura della Repubblica di Termini Imerese ha diffuso un comunicato ufficiale per chiarire lo stato dell’inchiesta e smentire ogni voce su presunti insabbiamenti.

Il Procuratore facente funzioni Elisabetta Biondi ha sottolineato che l’indagine si sta svolgendo “con rigore e nel rispetto della dignità della vittima e del dolore dei suoi familiari”. Al momento, ha spiegato, non risultano iscrizioni nel registro degli indagati: si tratta ancora di un fascicolo a carico di ignoti.

Gli oggetti sequestrati e gli accertamenti in corso

Nel corso delle attività investigative sono stati sottoposti a sequestro gli indumenti della vittima, alcuni bicchieri e bottiglie di alcolici, oltre al contenuto dello stomaco della giovane, che sarà analizzato nell’ambito dell’autopsia già disposta.

Smentita anche la voce secondo cui “nessuno avrebbe sequestrato nulla” o “le prove sarebbero state alterate o fatte sparire”: si tratta, chiarisce la Procura, di affermazioni “prive di fondamento”. I reperti sequestrati sono ora oggetto di indagini scientifiche in collaborazione con i consulenti nominati dal pubblico ministero.

Inoltre, è in corso l’acquisizione di materiale fotografico, video e dati presenti sui telefoni cellulari dei partecipanti alla serata, nonché dei tabulati telefonici. Tali informazioni potrebbero aiutare a ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.

“Non commentiamo dichiarazioni non provenienti da fonti ufficiali”

La Procura invita alla massima cautela nella diffusione di notizie non confermate. “Dichiarazioni riportate dagli organi di stampa e attribuite a soggetti non identificati o comunque non provenienti da fonti istituzionali – scrive il procuratore – non possono essere oggetto di commento da parte dell’Ufficio”.

A fronte dell’attenzione mediatica sulla vicenda, l’autorità giudiziaria ha ribadito il proprio impegno a garantire un’informazione corretta senza compromettere le indagini in corso. Lo scopo è accertare con precisione le cause della morte di Simona Cinà e le eventuali responsabilità penali, se dovessero emergere.

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