Dopo il lockdown nuova impennata del consumo di cannabinoidi e droghe pesanti specie fra i giovani. Frequenti i decessi per overdose o per stupefacenti tagliati con sostanze tossiche.
Monfumo – Non si può morire a diciotto anni. È una disgrazia. Ancor di più se la causa del decesso è riconducibile alla droga. Chiara Friggeri, originaria di Monfumo (Treviso), si è spenta in seguito ad un’overdose di cocaina nell’ospedale di Castelfranco Veneto dove era ricoverata da domenica scorsa. Le circostanze del decesso rimangono ancora avvolte nel mistero. Sono molteplici le ipotesi che stanno vagliando gli inquirenti coordinati dal sostituto procuratore Giulio Caprarola. L’indagine aperta, dapprima a carico di ignoti per lesioni e poi modificata in morte in conseguenza di altro reato, cercherà di accertare chi ha venduto la droga a Chiara.
La ragazza avrebbe trascorso gli ultimi istanti della sua sfortunata esistenza nella stanza del fidanzato, un trentenne piemontese, e lì avrebbe assunto la dose fatale di cocaina. Inutili sono stati i soccorsi dei sanitari del Suem di Crespano del Grappa. La ragazza giovane spirava subito dopo lasciando nel dolore la mamma, il papà ed i fratellini.
Da quanto emerge dalle indagini il fidanzato sarebbe stato già ascoltato dagli inquirenti. Il giovane piemontese ha dichiarato che quella sera non aveva assunto sostanze stupefacenti e che la ragazza si sarebbe procurata in maniera autonoma la cocaina. Rimane ancora aperta l’ipotesi che la droga assunta da Chiara fosse tagliata male.
Nelle prossime ore, anche in seguito ai risultati dell’autopsia, sapremo di più sulle cause del decesso. Nel frattempo non possiamo che sottolineare come la diffusione della droga, specie tra i giovani, abbia fatto registrare un nuovo sconfortante incremento dopo il lockdown.
Nel 2019, come riportato dall’osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, l’Italia è una delle poche nazioni dove il consumo di cocaina interessa più del 10% della popolazione. Nel 2017, utilizzando i dati relativi al trattamento e alla giustizia penale, l’Italia ha stimato che lo 0,69 % della popolazione adulta potrebbe essere classificato tra gli utilizzatori di cocaina ad alto rischio.
Anche l’uso di eroina ha fatto registrare nuove impennate. La riduzione della somministrazione della sostanza per via parentale è correlata a un incremento nell’uso della droga tra le fasce più giovani della società. La possibilità di fumare l’eroina ha in qualche maniera reso più commerciabile il prodotto, corrompendo l’ingenuità di molti adolescenti.