La Procura di Genova ha chiesto il processo per l’imprenditore proprietario dell’agriturismo dove morì Christopher Osoyoba, schiacciato da un motocarro nel 2022. L’accusa: veicolo non sicuro.
Genova – La Procura di Genova ha chiesto il rinvio a giudizio per l’imprenditore e proprietario dell’edificio dell’agriturismo in Valpolcevera dove, il 13 agosto 2022, perse la vita Christopher Osoyoba, giovane lavoratore di 26 anni, travolto e schiacciato da un motocarro durante lo svolgimento di alcuni lavori agricoli.
L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 16 luglio, davanti alla giudice Nicoletta Guerrero. L’accusa, sostenuta dalla pm Francesca Rombolà, punta il dito contro le condizioni del veicolo e la mancanza di manutenzione adeguata.
“Freni difettosi, il veicolo si è ribaltato”: la dinamica della tragedia
Secondo la ricostruzione dell’accusa, quel giorno Osoyoba stava trasportando della terra all’interno della proprietà agricola. Il motocarro, però, non era in buone condizioni, in particolare l’impianto frenante risultava malfunzionante.
“Il veicolo – scrive la procura – è uscito dalla sede stradale compiendo un roll-over di circa 450 gradi. Osoyoba è stato sbalzato fuori dalla cabina e travolto e schiacciato dal mezzo”.
Un dramma consumatosi in pochi secondi, che ha evidenziato gravi carenze nella sicurezza sul lavoro, tema sempre più al centro del dibattito nazionale.
L’accusa: “Motocarro non idoneo e già riparato per problemi ai freni”
Il motocarro, come emerso nelle indagini, era già stato portato da un meccanico per problemi ai freni, ma nonostante ciò sarebbe stato messo a disposizione del giovane lavoratore senza adeguati controlli.
“L’imprenditore – si legge nel capo di imputazione – ha messo a disposizione del lavoratore un’attrezzatura non sottoposta a idonea manutenzione, esponendolo a un rischio mortale”.
Secondo la procura, il comportamento del titolare integra gli estremi dell’omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme di sicurezza sul lavoro.