Un uomo di nazionalità rumena, alla sua nuova conoscenza aveva anche spedito un video intimidatorio in cui brandiva un coltello, minacciandola di morte se non l’avesse incontrato.
Modena – Gli agenti ed ufficiali di Polizia Giudiziaria del locale Posto di Polizia Ferroviaria, del Commissariato di P.S. di Carpi e della locale Squadra Mobile procedevano all’arresto di un uomo di nazionalità rumena, residente in Misano Adriatico (RN) per il delitto di tentato omicidio in danno di una connazionale, residente in questa provincia.
I fatti, che hanno giustificato l’arresto, traggono origine da una conoscenza attraverso un sito di incontri tra l’indagato e la persona offesa, a seguito della quale i due avevano concordato di incontrarsi di persona a Modena.
La donna, insospettitasi per il comportamento aggressivo ed insistente dell’uomo tenuto nei giorni precedenti l’incontro, decideva di annullare l’appuntamento. Da quel momento, l’indagato poneva in essere condotte persecutorie ai danni della donna ingiuriandola e minacciandola ripetutamente anche di morte per costringerla a modificare la decisione, da ultimo, decideva di recarsi ugualmente a Modena dopo avere nuovamente minacciato di morte la persona offesa attraverso una video chat nella quale le mostrava il coltello da cucina che avrebbe utilizzato contro di lei. L’uomo, secondo il narrato della persona offesa, nel corso della chat era apparso visibilmente alterato.
L’indagato saliva a bordo di un treno regionale da Misano (RN) per recarsi a Modena, e, non essendosi avveduto della fermata in quanto assopitosi, scendeva alla stazione di Fiorenzuola, ove, accortosi dell’errore, riprendeva un altro treno in direzione di Modena. Durante il tragitto l’uomo, parlando al telefono ad alta voce con altre persone, confermava ripetutamente la volontà di uccidere la donna che si rifiutava di incontrarlo.
Durante il tragitto, un giovane passeggero minorenne, avendo udito e compreso il contenuto delle conversazioni in lingua rumena decideva, con spiccato e lodevole senso civico, di contattare il servizio di emergenza al numero 112, allertando i carabinieri del luogo che, a loro volta, notiziavano immediatamente il Posto di polizia Ferroviaria di Modena, luogo ove l’indagato aveva riferito di essere diretto. Gli agenti della polfer di Modena, grazie alle descrizioni fornite, riuscivano ad individuare ed a fermare l’uomo presso la locale Stazione ferroviaria e, dopo averlo sottoposto a perquisizione personale finalizzata alla ricerca di armi, rinvenivano sulla sua persona un grosso coltello da cucina e un altro attrezzo da punto e taglio che venivano sequestrati.
Le dichiarazioni rese dalla persona offesa, dal testimone oculare, il recupero delle chat, il sequestro dell’arma illegalmente portata dall’indagato, nonché le dichiarazioni rese anche dalla madre dello stesso in relazione a precedenti trascorsi giudiziari del figlio nel suo paese d’origine, consentivano di acquisire una piattaforma probatoria gravemente indiziante a carico dell’indagato sulla scorta della quale la Procura della Repubblica di Modena si determinava a richiedere la convalida dell’arresto e, ravvisando altresì il pericolo concreto ed attuale di recidivazione, ad avanzare contestualmente richiesta di applicazione della misura custodiale in carcere.
All’esito dell’udienza il GIP convalidava l’arresto ed applicava all’indagato la misura della custodia in carcere.