I senatori indagano sulle condizioni di sfruttamento sul lavoro: domani saranno nel distretto del tessile dopo l’allarme sulla criminalità in città.
Prato – A ottobre scorso due interrogazioni parlamentari chiedevano di istituire sezioni distaccate della Dda anche a Prato per contrastare fenomeni mafiosi di natura etnica. In campo i deputati di FdI, Chiara La Porta, pratese, e Francesco Michelotti, membro della commissione Antimafia. Ma l’allarme era diventato bipartisan. Anche il Pd, con un’interrogazione di Walter Verini era tornata sulla situazione di pericolo e sfruttamento nella città fiore all’occhiello del tessile. “Mafia e criminalità organizzata stanno segnando la situazione di una città laboriosa e operosa, con un tessuto civile e democratico solido come Prato. Consideriamo un dovere istituzionale e politico intervenire con immediatezza sostenendo l’impegno, sul fronte del lavoro, degli ispettori Asl e della Polizia Municipale, del Comune e delle istituzioni”, aveva dichiarato il senatore Verini.
Domani una delegazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro del Senato composta dal Presidente Tino Magni, senatore Avs, dalla senatrice Fdi Paola Mancini, e dalla senatrice Gisella Naturale del Movimento Cinque Stelle, sarà a Prato per un sopralluogo presso una società sottoposta a sequestro per il grave e diffuso fenomeno dello sfruttamento del lavoro che caratterizza parte del sistema economico pratese. Al termine del sopralluogo la delegazione parlamentare si trasferirà presso la Prefettura dove alle ore 12 incontrerà prima il Prefetto, il Questore e i Comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza, poi il Procuratore di Prato, Luca Tescaroli.
Nel primo pomeriggio i componenti della Commissione parlamentare di inchiesta incontreranno l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, l’Azienda USL e i rappresentanti dell’Inail, di Confapi, Confindustria, Confartigianato e di Cgil, Cisl e Uil. Al termine degli incontri, ore 17.45, è previsto un punto stampa”. Lo rende noto l’ufficio stampa della Commissione parlamentare. “Non ci si può girare dall’altra parte. Tutti devono affiancare l’impegno delle forse dell’ordine, della magistratura, del Comune, delle forze sociali, aveva detto Verini. E tre settimane prima i parlamentari di Fratelli d’Italia Chiara La Porta e Francesco Michelotti, erano entrati nel dettaglio degli episodi che vedono l’ombra non più offuscata nella mafia cinese.
“Assoldare manovalanza per intimidire i lavoratori a Seano, – avevano evidenziato i due parlamentari – prendendoli selvaggiamente a sprangate, e minacciarli di morte, in caso di ulteriori manifestazioni, così come dare alle fiamme l’auto di un imprenditore cinese adagiandovi, a poca distanza, una bara vuota con la sua fotografia, sono azioni che dimostrano quanto il nostro tessuto socio economico sia inquinato da una criminalità mafiosa ben strutturata, infiltratasi nel tempo e con caratteristiche sistemiche molto connotate”. In una relazione di undici pagine il procuratore Luca Tescaroli, inviata il 22 ottobre scorso al ministero della Giustizia e al ministero dell’Interno in seguito all’interrogazione depositata dalla deputata pratese di Fdi La Porta, sottolineava la necessità di dotare la procura di Prato di una sezione della Direzione distrettuale antimafia. “E’ auspicabile la creazione di una Dda a Prato o di una sezione presso la procura”, l’opinione di Tescaroli.