Setta satanica strappava dagli affetti familiari bambine di 10 anni che poi venivano violentate e seviziate da persone senza scrupoli in nome di Belzebù, Il guru a capo dell'organizzazione criminale nega la sua trentennale attività di presunto orco.
Milano – Da pochi giorni si sono concluse le perquisizioni ordinate dalla Dda di Torino all’interno di una dozzina di immobili nel centro di Milano nell’ambito dell’operazione “Dionisio“. La squadra Mobile di Novara, diretta da Valeria Dulbecco, la scorsa estate aveva notificato 26 avvisi di garanzia ad altrettante persone impelagate in un losco giro di sette sataniche.
L’arrivo dei poliziotti nelle palazzine prestigiose aveva fatto piuttosto rumore nel capoluogo lombardo, riportando alla luce le torbide vicende al vaglio degli inquirenti. Tra appartamenti e attività commerciali perquisite c’erano quelli del dottor Gianni Maria Guidi, ultrasettantenne titolare dell’erboristeria Quintessenza. Guidi, laureato in Farmacia, viene considerato dagli inquirenti il guru di una setta satanica che dal 1990 avrebbe soggiogato psicologicamente e sessualmente decine di donne. Alcune di loro si sono decise a rivelare i particolari inquietanti della loro terribile esperienza:
“…Lui decide tutto, Lui decide chi puoi frequentare, dove puoi lavorare – confessa Gilda, 40 anni, nome di comodo – Lui sceglie quali ragazze devono farlo divertire. Lui sceglie se puoi o non puoi frequentare i nostri luoghi fatati. Lui è Lui. Noi lo chiamiamo così o il Dottore, perché non possiamo nominare il suo nome, non ci è concesso…”.
Così due anni fa una delle presunte vittime della setta delle Bestie – così si chiamavano tra loro vittime e carnefici – racconta alla Polizia la sua esperienza come adepta che era iniziata quando era ancora una bambina. Una trama di orrori, torture, sevizie e stupri di bambine di dieci anni obbligate a denudarsi per gli invitati alle cerimonie in un villa isolata, divenendo vittime di aguzzini e aguzzine. “Lui” naturalmente è il dottor Guidi, che pretendeva nei documenti rituali la L maiuscola.
Il Dottore selezionava le schiave in base a due requisiti: bellezza e denaro. Donne fragili ed insicure, individuate dalle fedeli collaboratrici, come le psicologhe responsabili di un centro, direttrici e impiegate di scuole di danza e di spada celtica, di piccole case editrici e di altre erboristerie.
Una rete fitta estesa tra Milano, Novara e Pavia. Grazie alla costante pressione psicologica, secondo la Dda, Guidi aveva costituito un harem di ninfe delle quali abusare a suo piacimento, convincendo dell’ineluttabile necessità di darsi totalmente per guadagnare la pace eterna, elevarsi rispetto alle nefandezze terrene, vendicarsi di un mondo marcio, sporco, ingiusto.
“…Esisteva solo il sesso, era doloroso – aggiunge Gilda – mi legavano e sodomizzavano continuamente. Mi allontanai dalla mia famiglia, dagli amici veri, credendo così di arrivare ad una evoluzione di una parvenza di vita normale. Tanto da farti credere che bisognava vivere in quel modo, nella promiscuità, nudi, come in un altro mondo. Un percorso corale, basato sul segreto…”.
Si parla poi di riti collettivi e di video di ragazze nude danzanti nel giardino della villa di Cerano, di proprietà del Guidi, sulle rive del Ticino. Nella dimora sembra si celasse una botola nell’armadio di “Lui” che serviva per far cadere le giovani vittime in una stanza di pratiche sadomaso. Violenze sessuali e torture nella sonnacchiosa provincia novarese, un luogo isolato lontano da sguardi indiscreti e dalle chiacchiere di paese.
Eppure l’attività, secondo gli inquirenti, è proseguita per almeno trent’anni e sembra impossibile che a Cerano nessuno sapesse. Comunque, secondo fonti investigative, ora ci sono altre dieci donne che si sono ritrovate nei fatti descritti e che hanno deciso di farsi avanti con le loro testimonianze e con le loro accuse incredibili.
Secondo i testimoni presentati dai legali del presunto guru, l’attività consisteva solo nell’organizzare incontri i cui partecipanti erano solitamente persone benestanti di ceto medio-alto che condividevano l’obiettivo comune di rigenerare anima, cervello e corpo. Accompagnate dalla musica di arpe celtiche, per ore, anche tre consecutive, dove si chiudevano nel silenzio e si ripulivano, inseguendo la pace interiore.
Ammettono che gli atti sessuali erano una costante del gruppo ma derivanti dalle classiche dinamiche di incontri occasionali tra adulti. L’avvocato Silvia Alvares – difensore di Guidi – ha dichiarato la totale estraneità ai fatti del suo assistito che “…Versa in condizioni di salute precarie, cammina con il bastone e non riesce a fare più di una passeggiata vicino a casa…”. Adesso può darsi ma trent’anni fa il guru pare fosse in ottima salute. Forse aveva fatto un patto col diavolo.
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